Lo scarico di casa non faceva altro che intasarsi, per cui una famiglia di Grimbsy, Gran Bretagna, si è vista costretta a chiamare un idraulico per capire l’origine del problema e risolvere la questione una volta per tutte.
Ed è così che una anziana coppia ha fatto una scoperta macabra, agghiacciante e a dir poco incredibile: nel sistema di drenaggio del giardino c’erano dei resti di un bambino appena nato. Un bambino che esami successivi hanno appurato essere il loro nipotino, figlio della loro ragazza che aveva tenuto i familiari all’oscuro di quella gravidanza.
Dopo aver scoperto che lo scarico si era intasato a causa dei pezzi di un corpo finiti nelle tubature, Sinead Connett, 29 anni, ha provato a giustificarsi dinanzi ai genitori raccontando di aver dovuto abortire e occultare il cadavere del figlio perché quel bimbo era nato in conseguenza di una violenza sessuale. Ma alcune indagini hanno permesso di appurare che in realtà di violenze non ce n’erano state, e che quella gravidanza indesiderata era quindi stata frutto di scelte consenzienti.
La gravidanza, infatti, era figlia di un rapporto che Sinead aveva avuto con il suo compagno, con cui poi è entrata in crisi fino a lasciarcisi. La ragazza non voleva portare avanti il tutto, per cui, dopo aver partorito di nascosto, ha avvolto il bimbo nei sacchetti di plastica e lo ha lasciato morire soffocato. Dopo di che ha percorso oltre 200 chilometri fino a casa dei suoi genitori, dove ne ha seppellito il cadavere nello scarico del giardino.
Il segreto è andato avanti per ben tre anni, fino a quando gli idraulici non hanno appunto rinvenuto i resti del neonato. Quel che resta da capire è perché Sinead non sia ricorsa all’interruzione di gravidanza visto e considerato che il suo medico l’aveva portata a conoscenza del suo stato interessante entro le 29 settimane, cioè nel periodo in cui la donna avrebbe ancora potuto abortire.