Orrore a Chieti, dove una 30enne ospitata nella clinica cittadina è stata stuprata da un altro paziente. E’ una storia agghiacciante quella avvenuta nella città abruzzese; una storia che risale al giugno del 2013 ma che arriverà soltanto nei prossimi giorni all’attenzione del Tribunale.
A finire sotto accusa è un italo-argentino di 47 anni, con alle spalle molti precedenti penali: all’epoca dei fatti l’uomo era ricoverato presso la struttura della città, e nel mentre si trovava pure agli arresti domiciliari. L’uomo dovrà ora rispondere di altri reati oltre a quelli che ha accumulato negli anni passati: tra i vari, quello di violenza sessuale, violenza privata, evasione e furto. Ma cos’è accaduto di preciso?
Il 2 giugno del 2013 questo italo-argentino avrebbe stuprato una 30enne ricoverata nella clinica per anoressia. La donna ha raccontato agli inquirenti di aver conosciuto il tizio pochi giorni dopo il suo ricovero.
Tra loro era nato un rapporto di amicizia, ma lui non le aveva mai rivelato che in realtà stava scontando una pena per tutta una serie di reati commessi precedentemente. L’uomo infatti stava scontando diversi anni di carcere per aver violentato nel 2002 ben tre donne, e per aver rapinato più di 40 automobilisti in neanche due mesi di tempo.
Ebbene, quella maledetta sera il tale aveva offerto un caffè alla 30enne. Lei aveva accettato, dopo di che era tornata in camera. Fino a quando non ha ricevuto un messaggio da parte dell’italo-argentino che la invitava a raggiungerlo nella sua camera da letto.
Come lei è entrata nella stanza, lui le ha tappato la bocca, l’ha trascinata sul letto e l’ha violentata. La giovane ha poi raccontato alle forze dell’ordine di aver provato a reagire, ma un po’ il suo stato debilitante e un po’ i farmaci assunti l’avevano resa priva di forze. Il processo, finalmente, sta per entrare nel vivo.