Dmitry Bakshaev, 35 anni, e sua moglie Natalia Shaporenko di 42, devono rispondere di un’accusa gravissima: aver rapito, ucciso e mangiato i corpi di 30 persone. Sono accuse tanto gravi quanto inquietanti quelle che sono piovute addosso a questi due coniugi russi, eppure le indagini che sono ancora in corso sembrano parlare proprio di questo: di una storia di cannibalismo a tutti gli effetti.
Stando a quanto riporta una fonte locale, i carabinieri di Krasnodar hanno perquisito l’abitazione dei due imputati e recuperato grosse quantità di resti umani nel frigorifero. Dmitry e Natalia hanno anche ammesso di aver conservato i cadaveri ridotti a pezzi, e di averlo voluto fare per poter avere “una scorta di cibo per l’inverno”. In pratica marito e moglie ammazzavano dei poveri innocenti, riducevano a pezzetti i loro corpi e riponevano questi pezzi umani in frigorifero, proprio come si usa fare con della “normale” carne da consumo.
Scandagliando a fondo questa terribile storia sta venendo fuori che i due potrebbero aver iniziato la loro attività criminale nel lontano 1999. Sarebbe stato il ritrovamento dei resti di una donna, smembrata e “conservata” in un secchio, a far venire a galla quanto è andato avanti per la bellezza di 30 lunghi anni.
Ma c’è di più, perché pare che i due non solo avevano l’abitudine di refrigerare e mangiare i corpi delle loro vittime, ma erano anche soliti farsi dei selfie con i cadaveri. Le foto sono infatti finite nel calderone delle prove che mira a dimostrare come i due non siano solo assassini, ma anche cannibali.