La Camera si appresta a fare le valigie e a chiudere i portoni di ingresso. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha infatti deciso che giovedì mattina si chiuderanno i lavori in corso, per poi andare in ferie già dal giorno successivo. Il ritorno ai lavori è previsto per il 5 settembre per le commissioni, mentre la prima assemblea della nuova stagione politica non si terrà prima del 12 settembre.
Ci sono delle ultime cose a cui bisogna metter mano, come il decreto Sud e la missione in Libia decisa dal governo, ma sbrigate anche queste incombenze, i deputati potranno andare in ferie al massimo entro il 3 agosto. Il ritorno in aula, fissato al 12 settembre, vedrà poi un’agenda ricca di appuntamenti: la Camera dovrà infatti riprendere la discussione su diversi punti rimasti in sospeso.
Intanto, bisognerà decidere cosa fare della proposta di legge sull’apologia di fascismo avanzata, non tra poche polemiche, dall’onorevole Fiano. Inoltre bisognerà mettere mano alla direttiva Bolkestein, alla relazione della commissione d’inchiesta sulla contraffazione a mezzo internet, alle mozioni relative alle donazioni di farmaci e al disegno di legge sui mandati del Coni.
Altre decisioni attese riguardano il caso Yemen, la presenza di armi nucleari in Italia e la proposta di legge che mira a ridurre le truffe ai danni degli over 65.
Per quanto riguarda il Senato, invece, Palazzo Madama non ha ancora deciso quando andare in ferie. Si pensa a un calendario tutto sommato simile a quello dei deputati, ma la certezza non c’è ancora: i lavori in calendario per ora si spingono fino a giovedì 3 agosto, per cui è probabile che anche i senatori, per venerdì, potranno considerarsi ufficialmente in vacanza.