Il gatto ideale è socievole , curioso, adattabile a tutte le situazioni. Un miccio che si lascia toccare di buon grado, che si avvicina spontaneamente alle persone o si ferma comunque a osservarle con interesse dimostra di essere equilibrato e di buon carattere.
Esperti, allevatori e veterinari concordano nel ritenere che le caratteristiche comportamentali abbiano una base ereditaria quantificabile intorno al 30% e per un buon 70 % dipendano dall’ambiente, dalle esperienze vissute e dall’apprendimento: il cucciolo che ha avuto un esistenza difficile, così come quello allontanato troppo precocemente dalla mamma, può diventare nervoso, poco socievole e perfino un po’ aggressivo.
Con o senza pedigree? Chi ama i gatti spesso non bada al pedigree. Molte volte è proprio lui, il micio, che decide di sottrarsi alle difficoltà delle vita randagia adottando una famiglia che possa offrirgli affetto e protezione.
La principale differenza tra i gatti con pedigree oppure senza è nella possibilità di prevedere il loro aspetto da adulti e quello delle loro cucciolate.
Il comune gatto di casa, insuperabile nell’arte di arrangiarsi, è intelligente e affettuoso, ma anche autonomo e amante della vita dell’aria aperta, soprattutto da giovane. poi invecchiando impara ad apprezzare sempre di più gli agi alle comodità dell’ambiente domestico. Di costituzione robusta, non richiede cure o attenzioni particolari.