Nell’anno 2016 sono stati investiti nelle Start up italiane circa 150 milioni di euro, siamo al secondo posto in classifica dopo l’Olanda come fabbrica di Start Up di successo, il nostro paese è pieno di incubatori per le Start up che raggiungono il successo o meno.
Creare una Start Up può sembrare un gioco da ragazzi, portarla e mantenerla ad un discreto livello redditizio è roba da professionisti, spesso esse non raggiungono neanche un anno di vita.
La digitalizzazione delle procedure d’apertura online hanno permesso di risparmiare nei costi, grazie a nuovi decreti legislativi che permettono di risparmiare arrivando così a circa quasi 2000 euro di spesa.
Grazie alla digitalizzazione dal 22 giugno, alle Start Up costituite online è consentito di modificare il proprio atto costitutivo sempre online.
Maggior parte di esse sono costituite da giovani, ma possono davvero essere fonte di guadagno e possono davvero contribuire alla crescita economica del paese?
Il sogno di ogni Start Up è di essere acquisita o integrata in una grande azienda con un livello di successo già affermato su scala nazionale o mondiale. Gli investitori, riescono sempre a recuperare i loro finanziamenti? Le società incubatrici che finanziano i progetti nei casi di non decollo, come fanno a recuperare i soldi?