Si torna a parlare di Blue Whale e questa volta a farlo è la polizia postale che, dati i tanti casi sospetti (alcuni rivelatosi falsi ed altri ancora in fase di accertamenti) ha deciso di aiutare le famiglie degli adolescenti fornendo loro delle indicazioni per riconoscere in tempo eventuali segnali.
A detta della polizia postale sembra infatti che anche i genitori dei ragazzi segnalati non abbiano la minima idea della possibile presenza di un problema. Un dato di fatto che rende ancora più tragica la situazione visto che questo macabro “gioco” punta proprio sull’isolamento dei ragazzi che, non parlandone con nessuno, non hanno modo di avere una visione oggettiva di quanto sta loro accadendo.
Il Blue Whale funziona attraverso degli adulti che in genere contattano gli adolescenti chiedendogli di non parlare con nessuno del gioco e proponendo loro di mettere in atto una serie di azioni che, alterando il naturale ciclo sonno-veglia e spingendoli attraverso le stesse prove ad innalzare la della paura, fa perdere quasi del tutto il senso della realtà. Al momento la polizia postale sta ancora indagando su chi potrebbero essere questi adulti. Si pensa che dopo il servizio delle Iene (prima, almeno in Italia la Blue Whale era praticamente sconosciuta) alcune persone non sane di mente abbiano cercato di imitare il gioco senza esserne davvero parte in causa, contattando i ragazzini e seguendo le regole spiegate nel servizio di Mediaset.
Ecco quindi i punti cui, secondo la polizia postale, i genitori dovrebbero prestare maggiore attenzione: