Anche le Ferrovie dello Stato hanno deciso di aprirsi allo smart working, la forma di telelavoro per lavoratori dipendenti che garantisce una maggior flessibilità in cambio del raggiungimento dei risultati stabiliti.
Si tratterà di una fase sperimentale per la quale sono stati scelti 500 volontari tra i 70mila dipendenti delle Ferrovie. Dopo un periodo di formazione e dopo essere stati forniti degli strumenti necessari, i 500 lavoratori potranno svolgere le proprie mansioni da casa o da un luogo a loro scelta, lavorando in questo modo dalle 4 alle o giornate al mese.
La sperimentazione che partirà a Settembre coinvolgendo inizialmente le sedi di Roma, avrà la durata di un anno alla fine del quale verrà stabilito, in base ai risultati ottenuti, se estendere o meno il progetto abbracciando anche le altre sedi italiane.
Una vera innovazione lavorativa che permetterà ai volontari di conciliare al meglio gli impegni personali con quelli lavorativi, dando così il via ad una forma di lavoro flessibile e progettato per garantire un maggior benessere ai lavoratori dipendenti.
Un progetto che in Italia è già stato condiviso da diverse aziende come Barilla, Microsoft, American Express e, più recentemente, Ferrero.
Il direttore centrale delle Risorse Umane e Organizzazione di Fs Italiane Mauro Ghilardi ha così illustrato il progetto: “Con questo accordo anche Fs Italiane introduce nuove modalità lavorative che la avvicinano ad altre aziende leader che già lo fanno. Questa sperimentazione ci consente di calibrare lo smart working sulla nostra realtà aziendale e trovare formule innovative anche sul versante tecnologico e organizzativo, per aumentare flessibilità e compatibilità con esigenze personali e risultati. Tutti i lavoratori sceglieranno volontariamente se partecipare, e in busta paga non ci saranno differenze economiche. Uno degli obiettivi è andare a valutare le performance di ognuno per quello che produce al di là del tempo passato in ufficio.”