Il concerto del primo Maggio tenutosi a Roma è stato un successo al quale non sono però mancate le polemiche. Durante l’esibizione del cantautore Edoardo Bennato, una delle vecchie guardie tanto attese al concerto, è infatti accaduto qualcosa di strano che ha fatto pensare alla censura.
Il cantante ha iniziato ad esibirsi intorno alle 22:20 cantando quattro brani: Pronti a salpare, Vendo Bagnoli e A cosa serve la guerra. Dopo questa canzone, Bennato ha urlato al pubblico parole di incitamento: “Bisogna fare capire alle fazioni politiche che le scaramucce che fanno tra loro non ci interessano, che il lavoro per i giovani è prioritario rispetto alle lotte intestine dei partiti politici in Italia. Il vittimismo, l’assistenzialismo, il fatalismo hanno bloccato tutto e tutti per decenni. La situazione è paradossale e kafkiana: manca il lavoro per i giovani. I partiti capiscano che ci interessa il nostro futuro!” Parole sentite e sicuramente in linea con la giornata del primo maggio e con il tema del concerto.
Eppure, qualcosa sembra non essere andata come previsto. Durante l’esibizione dell’ultima canzone dal titolo “Meno male che adesso non c’è Nerone”, la Rai ha pensato bene di trasmettere la pubblicità, interrompendo in modo brutale l’esecuzione del brano.
Un comportamento che ha stizzito il cantautore che ha deciso di dire la sua tramite un comunicato stampa che riportava: “Questa sera Rai Tre ha trasmesso in diretta da Roma il concerto del primo maggio. Edoardo Bennato aveva in scaletta quattro brani ma durante l’esecuzione dell’ultimo brano, Meno male che adesso non c’è Nerone, la Rai ha deciso di interrompere in modo brutale la trasmissione, mandando in onda la pubblicità e riservando un trattamento inaccettabile a Edoardo, alla sua band e ai telespettatori. A questo punto ci chiediamo il motivo: disguido, disorganizzazione o, magari, censura?”
Parole sentite e alle quali la Rai non ha ancora replicato.
Fonti: Immagine presa da ansa.it