L’arrivo degli smartphone ha cambiato per sempre il modo di vivere e di interagire delle persone. In sempre più casi si preferisce affidare ad un sms ciò che un tempo si sarebbe detto di persona o quanto meno a voce, tramite il telefono. E poi ci sono le foto, i giochini e le infinite condivisioni che ogni giorno coinvolgono più social, portando ad un continuo puntare lo sguardo sul display del proprio cellulare.
Un recente studio svolto dalla Binghamton University – State University di New York ha stabilito che ad essere più inclini alla dipendenza da smartphone sono le donne. Lo studio ha osservato 182 studenti del college, raccogliendo le loro abitudini giornaliere con i telefonini. In base alle risposte ricevute sono stati creati diversi gruppi e dai risultati è emerso che almeno il 7% degli studenti è stato classificato come dipendente mentre il 12% come fanatico. Tra loro le donne sono risultate quelle più inclini a sviluppare una vera e propria dipendenza.
Un problema che si ripercuote sulla vita sociale e sul lavoro. Gli studenti più dipendenti dallo smartphone hanno infatti dimostrato il bisogno compulsivo di controllare troppo spesso il proprio telefono, dando qualche segno che potrebbe indicare depressione, ansia sociale o bassa autostima.
Secondo Isaac Vaghefi, uno degli autori dello studio, pubblicato su Information Systems Journal, questa dipendenza è destinata ad aumentare insieme al sempre maggior flusso di applicazioni e giochi messi in circolazione. Un problema che può essere individuato tramite alcuni campanelli d’allarme come il controllo maniacale dello smartphone anche in assenza di squilli o segnali e, forse più grave tra tutti, l’incapacità di vivere tranquillamente se non lo si ha con se. Un problema che già da diversi anni sembra essere argomento di discussione e che oltre agli smartphone coinvolge tutte le tecnologie in grado di mantenere un contatto costante con il mondo virtuale.