La “Garanzia giovani” il programma a cura dell’Unione Europea che aveva come scopo quello di garantire un impiego entro i quattro mesi di inattività a tutti i giovani non impiegati ed interessati, non è andato a buon fine, fallendo a causa di diversi fattori.
Questo è quanto è emerso da una relazione sull’impatto delle politiche europee sulla disoccupazione giovanile, redatto dalla Corte dei Conti che ha studiato l’attuazione del progetto in sette paesi, comprendendo anche l’Italia.
Alla fine di un’analisi approfondita si è concluso che nessuno dei paesi è riuscito nell’impresa, fallendo quindi nell’intento di assicurare un’offerta in grado di dare un aiuto concreto ai giovani tra i 15 ed i 29 anni, non occupati con scuola o università ed attualmente in cerca di un’occupazione.
Al termine del primo semestre del 2016, infatti, ben oltre quattro milioni di giovani sotto i 25 anni erano ancora senza un impiego.
Per quanto riguarda il nostro paese, tra i tanti problemi che hanno ostacolato la buona riuscita della Garanzia Giovani, pare ci sia stata la scelta di creare un database nel quale i ragazzi interessati avrebbero dovuto registrarsi. Ciò ha portato ad una scarsa partecipazione, aggiungendo un peso amministrativo non necessario.
A questo si è unito il ritardo nei pagamenti dei tirocini, avvenuti con anche due mesi di ritardo rispetto alla scadenza prefissata.
Inoltre, sia in Italia che negli altri paesi, non è stata fatta una valutazione accurata dei costi necessari, portando ad un progetto con fondi troppo bassi per garantirne la buona riuscita.
Un flop che solo per il nostro paese ha portato allo spreco di ben un miliardo e mezzo di euro
Fonti: Immagine presa da www.eunews.it