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Categorie: Lifestyle News Salute

Fare jogging aiuta a mantenere giovane il cervello

Published by
Valentina Scillieri

Invecchiare spaventa molte persone. E l’invecchiamento cerebrale forse ne spaventa ancora di più. Una ricerca compiuta dagli studiosi dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (IBCN-CNR) di Roma ha scoperto la soluzione per tranquillizzare gli animi di coloro che sono terrorizzati dai segni del tempo.

Di che cosa si tratta? Di fare jogging. Attraverso un esperimento condotto su delle cavie di laboratorio che presentavano dei deficit neuronali e comportamentali dovuti alla proliferazione del gene Btg1, gli scienziati hanno scoperto come la neurogenesi deficitaria riparte quando, in assenza di questo gene, si compie un’attività fisica quale la corsa all’aria aperta.

In questo modo non solo viene contrastato e addirittura bloccato il processo di invecchiamento cerebrale, ma viene stimolata anche la produzione di nuove cellule staminali, utili a migliorare le capacità mnemoniche.

Questa ricerca è stata compiuta dal team dello studioso Felice Tirone in collaborazione con Vincenzo Cestari dell’Università La Sapienza. Entrambi i protagonisti di questa innovativa ed importante scoperta scientifica si dicono convinti di come essa possa contribuire in maniera significativa ad aprire nuove prospettive nella medicina rigenerativa del sistema nervoso centrale. Grazie ai risultati di questo studio sarà infatti possibile svolgere nuovi esperimenti che si muovano nella direzione di accrescere la riproduzione di cellule staminali adulte nell’ippocampo. Questo porterà alla prevenzione dell’invecchiamento e della perdita di memorie ippocampo-dipendenti.

Il prossimo passo sarà validare la scoperta su altri modelli murini con malattie quali Alzheimer, Parkinson oppure in cui un evento ischemico abbia provocato un’elevata mortalità neuronale, isolando e trapiantando le cellule staminali iper-attivate” affermano Tirone e Cestari.

Un obiettivo ambizioso ma importante che, se come nel caso di questo studio, porterà a dei risultati proficui, sarà sicuramente un enorme passo avanti nel campo della ricerca scientifica moderna.

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Valentina Scillieri