Baby squillo al Parioli, Alessandra Mussolini caccia di casa il marito

Si aggrava la situazione di Mauro Floriani, dirigente di Trenitalia, nell’ambito dell’inchiesta che vede protagoniste le prostitute minorenni del Parioli, quartiere bene della capitale. L’utenza telefonica dell’indagato infatti sarebbe quella che più appare nei tabulati del traffico dai cellulari delle ragazzine.

Ma andando con ordine, la vicenda parte oltre un anno fa. La polizia ha portato alla luce una rete criminale che si basava sulla vendita di prestazioni sessuali da parte di ragazze minorenni. All’epoca dei fatti le baby squillo avevano solamente quindici anni. Il primo nome a salire a galla è quello di Floriani, ma da indiscrezioni si scopre che sono coinvolti molti personaggi di rilievo e piuttosto facoltosi. Tutta la rete faceva capo a Mirko Ieni, la cui situazione va ancora ad aggravarsi visto che è stata scoperta un’altra casa della prostituzione, stavolta al quartiere Vescovio, in cui operavano due ragazze diciannovenni.

Troppo per la moglie di Floriani, la senatrice di Forza Italia Alessandra Mussolini che, non più di due giorni fa ha cacciato il marito di casa, trasferendosi successivamente con i figli a casa della madre Maria Scicolone. Per giorni la senatrice ha rifiutato contatti con le fonti di informazione, finché, tra le lacrime, si è dichiarata sconvolta ad un redattore del Messaggero. I messaggi di solidarietà sono arrivati da ogni parte politica poiché, come la delicatezza da italiani impone, la Mussolini stava diventando oggetto di infamie per colpe commesse dal marito. Primo tra tutti a esprimere solidarietà è arrivato Francesco Storace, leader della Destra, seguito dagli esponenti di molti partiti tra cui il Nuovo Centrodestra, il Partito Democratico e il Psi.

La situazione di Floriani è estremamente difficile poichè, in un’intercettazione telefonica pubblicata nel fascicolo a carico di Ieni, lo si sente parlare direttamente con una delle ragazzine, mentre si accorda per l’orario dell’appuntamento il giorno successivo. Una vicenda sicuramente infamante e di forte imbarazzo per una famiglia che dovrà rispondere ad un grave colpo. Certo è che la Mussolini ha dimostrato di non essere succube della situazione e ha avuto il coraggio di rimettere in discussione la sua famiglia senza cedere alla pratica diffusa di diffondere in ogni caso all’esterno un’immagine di tranquillità.

Un’inchiesta terrificante, quanto il solo pensiero che uomini di 40 anni possano pensare di sfruttare la prostituzione da parte di bambine che, se non coetanee dei propri figli, sono addirittura più giovani. In queste ore è inoltre nato un gruppo su Facebook dal nome “Forza Alessandra!”, per provare a dare appoggio a una persona che ha subito un trauma enorme e, sperando di accantonare per una volta le ideologie politiche, dare l’immagine di un paese che per qualcosa riesce ancora a scandalizzarsi.

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