L’Altra Europa con Tsipras, la lista che fa riferimento al leader della sinistra greca, ha presentato il proprio programma e l’elenco dei candidati. Prima di giungere alla decisione finale, però, ci sono stati momenti di crisi dovuti alle polemiche ed agli addii dei giorni scorsi.
Defezioni importanti sono quelle di Andrea Camilleri e Paolo Flores D’Arcais che erano membri di una commissione di garanti composta da sei persone, istituita per valutare la composizione della lista.
Camilleri avrebbe dovuto essere il candidato capolista ma ha rinunciato perché non era d’accordo su alcuni nominativi da inserire nella lista, mentre Flores D’Arcais non ha gradito l’esclusione della candidatura di Antonia Battaglia, l’attivista dell’associazione PeaceLink di Taranto.
Naturalmente la “questione Battaglia” non è che la goccia che ha fatto traboccare il vaso poiché il problema vero è la divisione interna tra “giustizialisti”, che sponsorizzavano candidature di peso, ed i “movimentalisti” che sostenevano con forza la candidatura dell’ex no global Casarini.
La lista è, però, ora ufficiale ed è composta da 73 nominativi tra cui spiccano gli economisti Luciano Gallino e Guido Viale, la giornalista Barbara Spinelli, l’attore Moni Ovadia e lo scrittore Ermanno Rea.
Una lista trasversale, che si compone di nomi della società civile che, lontani dal mestiere della politica, hanno deciso di mettersi in gioco per riformare l’Europa.
Questa visione nuova dell’Europa è proprio il punto cardine del programma di Tsipras che la immagina «al servizio dei cittadini, invece che un’Europa ostaggio della paura e della disoccupazione, della vecchiaia e della povertà. Un’Europa dei diritti anziché un’Europa che penalizza i poveri».
Un’idea che si concretizza in tre punti fondamentali: la fine della politica dell’austerità, la trasformazione ecologica della produzione e la riforma delle politiche dell’immigrazione.
Secondo il leader della sinistra greca è necessario porre fine alle politiche di austerity ed alla creazione di un programma economico finanziato dalla Comunità Europea.
Dal punto di vista economico, invece, si pensa alla sospensione del Fiscal Compact ed alla Conferenza Europea sul debito come strumenti per superare le difficoltà dei paesi colpiti dalla crisi. Tutto ciò sommato ad una nuova funzione della banca europea che dovrà essere aperta ai prestiti per gli Stati a tassi di interesse minori finanziando così gli istituti di credito che sostengono le piccole e medie imprese.