Sex toys a spese del consiglio, bufera sul partito sudtirolese

Sex toys acquistati con soldi pubblici. Dopo le ormai celebri mutande verdi del governatore piemontese Cota, un nuovo caso potrebbe tingere di tragicomico il panorama politico italiano. A finire nell’occhio del ciclone stavolta è il partito sudtirolese che, secondo quanto riferisce il Corriere dell’Alto Adige, sarebbe stato protagonista di una gestione piuttosto allegra dei fondi a esso destinati dal consiglio provinciale di Bolzano.

Sotto accusa in particolare uno scontrino di 64,92 euro per l’acquisto di un vibratore e altri due oggetti a uso erotico. In altre circostanze, ci sarebbe da riderci su. Ma la questione è seria, perché rischia di provocare un autentico terremoto politico proprio all’indomani del patto siglato tra i Freiheitlichen (i Libertari, come si fanno chiamare gli esponenti del partito sudtirolese) e la Lega Nord in vista delle Europee.

L’inchiesta è scattata nel mese di gennaio, in seguito alla segnalazione di una persona probabilmente interna al consiglio. Le reazioni dei Freiheitlichen sono apparse piuttosto confuse. All’inizio la consigliera Ulli Mair aveva spiegato l’acquisto dei gadget erotici come un regalo «per fare uno scherzo di compleanno a un collega». La donna, però, è stata smentita poche ore dopo da una nota del suo stesso partito: «Le notizie non corrispondono ai fatti». I Freiheitlichen minacciano inoltre querele «contro chi pubblica notizie false per danneggiarci, senza verifiche e senza sottolineare che il partito non ha mai utilizzato irregolarmente fondi pubblici». In seguito la Mair è risultata irreperibile ai giornalisti.

Intanto la Procura ha fatto sapere che il famigerato scontrino, emesso da noto sexyshop di Bolzano il 16 maggio 2012, non compare negli atti dell’inchiesta sui rimborsi dei gruppi consiliari. Il sostituto procuratore Giancarlo Bramante, titolare dell’inchiesta, attende di ricevere l’informativa dalla Guardia di Finanza.

Quello sudtirolese con sei consiglieri è al momento la maggiore forza d’opposizione nella provincia di Bolzano. Nato con l’obiettivo di tutelare la minoranza altoatesina di lingua tedesca, è schierato politicamente a destra e sostiene una linea molto dura sul tema dell’immigrazione. La vicenda legata al presunto acquisto di sex toys giunge dopo la bufera sulle pensioni d’oro, di cui uno storico esponente del gruppo, Pius Leitner, è beneficiario (gli spetterebbe oltre un milione di euro di anticipo). Il partito, che negli anni si è costruito il proprio seguito anche attraverso forti prese di posizione contro la casta politica, per trarsi d’impaccio aveva annunciato la restituzione della somma. Ora questo scandalo getta nuove ombre sui Freiheitlichen e, se verrà accertato, rischia seriamente di compromettere il loro risultato alle Europee.

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