Questo pomeriggio si svolgerà un corposo Consiglio dei Ministri che avrà come oggetto il pacchetto economico del governo. Punti all’ordine del giorno sono il Jobs Act, un provvedimento destinato al pagamento dei debito della PA, il taglio del cuneo fiscale ed il piano casa.
Nonostante i tecnici siano ancora al lavoro per trovare le coperture adeguate Renzi è deciso a rispettare i tempi che si è dato all’inizio del mandato.
Il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto svolgersi ieri ma è slittato per consentire al ministro dell’economia Padoan di partecipare alla riunione Ecofin.
La priorità del premier è quella di ridurre il cuneo fiscale, concentrando il beneficio per i redditi fini ai 15.000 euro e si ipotizza anche un intervento sulle aliquote più alte, con l’obiettivo di abbassare la tasse per i redditi fino ai 55.000 euro in cambio di un aumento per coloro che dichiarano oltre i 120.000 euro.
Un’idea certamente ambiziosa ma che, tecnicamente, mira a privilegiare le detrazioni fisse al fine di rendere più corpose le buste paga dei lavoratori dipendenti.
L’aliquota marginale sarebbe fissata al 23% e la soglia di esenzione totale resterebbe a 8.000 euro in modo tale che le detrazioni azzerino le tasse dovute.
Per i redditi dagli 8.000 ai 15.000 euro la detrazione sarebbe pari a 1840 euro mentre fino ai 55.000 euro la detrazione scenderebbe fino ad azzerarsi.
Se si riuscisse, invece, a seguire una linea più drastica circa la riduzione delle tasse verranno modificate le aliquote.
Per i redditi tra 28.000 e 55.000 l’aliquota scenderebbe dal 38% al 35% mentre per i redditi superiori a 120.000 euro verrebbe introdotto un ulteriore scaglione al 46%.
Invariate resterebbero, invece, le altre aliquote.
L’esito di questi interventi è, in realtà, più politico che tecnico poiché si andrebbero a privilegiare i redditi medi a discapito di quelli più alti.
Si tratta, però, di misure necessarie anche alla luce degli ultimi dati Istat secondo i quali il potere d’acquisto delle famiglie si è ridotto del 4,7%, mentre la pressione fiscale negli ultimi dieci anni è aumentata di ben tre punti.
Il Jobs Act si compone anche di altre misure che saranno a costo zero.
Gli ammortizzatori sociali ed i sussidi di disoccupazione, ad esempio, verrebbero coperti dalla progressiva eliminazione della Cassa Integrazione in deroga. Nel pacchetto sono compresi anche la riduzione del numero dei contratti ed il nuovo codice del lavoro.
Il Consiglio dei Ministri analizzerà anche le misure relative al piano casa per il quale sono previsti 270 milioni a copertura della “morosità incolpevole” ed altri 200 per il fondo affitti.
Ultimo provvedimento all’ordine del giorno è quello relativo al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese.
Si tratterebbe, in questo caso, di un duplice intervento che riguarderebbe anche la creazione delle condizioni affinchè non sorgano più debiti di tale portata.
Questo pomeriggio, alle 17, è prevista la conferenza stampa per annunciare non l’approvazione dei provvedimenti ma soltanto le linee guida stabilite dal governo.