Primi minuti del big match Napoli-Roma, Strootman cade a terra dolorante. Si pensa ad una botta ricevuta sul ginocchio malmesso dopo l’amichevole con la Nazionale. Dopo le cure dello staff medico torna in campo e riprende a giocare ma dopo pochi minuti il “saltello“: il ginocchio di Strootman ha ceduto. Le facce preoccupate dei giocatori in campo non fanno sperare nulla di buono e dopo due giorni arriva l’ufficialità dalla società. Si tratta di lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, che terrà l’olandese lontano dai campi per almeno sei mesi. Questo significa stagione finita, ma soprattutto l’addio al mondiale di Rio. E’ una gravissima perdita per la nazionale olandese, come dice anche il ct Louis Van Gaal, ma lo sarà soprattutto per la Roma che ora dovrà affrontare il delicatissimo finale di stagione senza uno dei suoi migliori giocatori. Forti le parole della società e dei compagni, che si sono stretti a lui augurandogli una pronta guarigione e invitandolo a vivere questo triste periodo con la stessa forza che mette in campo ogni domenica.
Ora Rudi Garcia dovrà correre ai ripari, cercando di colmare nel migliore dei modi il grande vuoto lasciato dal centrocampista olandese. Questo infortunio grava ulteriormente sulla formazione romanista, priva già di De Rossi che salterà ancora due partite, quella contro l’Udinese in casa e quella con il Chievo a Verona. Le incognite ora sembrano infinite. Per i restanti 80 minuti della scorsa partita con il Napoli l’allenatore francese schierò Taddei, ma il brasiliano, che non gioca 90 minuti consecutivi da molto tempo, riuscirà a reggere ben 10 partite da titolare? In panchina le soluzioni scarseggiano, l’unico centrocampista è il giovane Ricci, classe 94, ma sarà difficile che in un momento così delicato Garcia gli dia responsabilità così grandi. Una delle soluzioni possibili potrebbe essere l’abbassamento di Florenzi e l’inserimento di Ljaic, ma così perderebbe velocità e temperamento sulle fasce, rischiando di rimanere senza copertura in fase difensiva, essendo Ljaic un giocatore che predilige il gioco in profondità e tende poco ad andare a raddoppiare sull’esterno avversario. Siamo tutti curiosi di vedere come Garcia riuscirà a risolvere la situazione, considerando che dopo la sconfitta a Napoli non può più permettersi passi falsi.
L’infortunio subìto da Strootman ci fa tornare indietro nel tempo e ci fa ripensare a quelli che gravarono sulle carriere di icone del calcio come Baggio, Del Piero e Ronaldo (anche se per quest’ultimo si trattava di rottura del tendine rotuleo).
Roberto Baggio convisse con gli infortuni per tutta la sua incredibile carriera. Ebbe un infortunio simile a soli 18 anni. Lo stesso si ripetette nel 2002, quando militava nel Brescia e viveva il sogno del mondiale. Eppure, a 35 anni, il Divin Codino tornò in campo a soli 76 giorni dall’infortunio, un vero e proprio record degno della sua carriera.
Ancor più singolare è la storia di Alessandro Del Piero, bandiera della Juventus, che dopo aver vinto la Supercoppa italiana, lo scudetto, ed aver ricevuto il premio di miglior giocatore italiano nel 98′, si infortunò l’8 novembre dello stesso anno, al termine della partita contro l’Udinese. Fin lì aveva vinto tre scudetti, una Coppa Italia, una Champions League, due Supercoppe italiane, una Supercoppa europea e una Coppa Intercontinentale. Anche se difficile da riuscire a credere, oggi c’è ancora chi dice che dall’infortunio Del Piero non riuscì mai a riprendersi completamente. Per smentire tali voci bastano alcuni dati oggettivi: dal suo ritorno nel 2002, fino alla fine della sua carriera juventina, Alex vinse ben tre scudetti(di cui uno revocato), due Supercoppe italiane e raggiunse la finale di Champions League.Senza contare i numerosi record che battè in quegli anni e senza considerare che attualmente milita nel Sidney dove ha già messo a segno varie reti. Se non si riprese completamente, immaginare cosa avrebbe potuto fare senza quel maledetto infortunio spaventerebbe qualunque appassionato di sport.
Infine uno degli attaccanti più forti di sempre, Ronaldo. Domenica scorsa il “saltello” di Kevin Strootman prima di cadere a terra fece tornare brutti ricordi nelle teste di tutti i tifosi e appassionati di calcio. Proprio con quel “saltello” cadde a terra Ronaldo, nella finale di Coppa Italia del 2000 contro la Lazio. Dopo un brillante “doppio-passo” il brasiliano balzò e si gettò a terra dolorante. Ognuno di noi sperava che fosse una semplice contusione, invece il tendine rotuleo del ginocchio destro cedette.
Di fronte a questi infortuni non esistono colori, non esistono rivalità. Erano, sono, e rimarranno sempre episodi che i veri appassionati si augurano di non vedere mai. Episodi che uniscono tutti noi in un sincero augurio di pronta guarigione per Kevin Strootman, con la speranza di poterlo rivedere al più presto in campo.