Aereo scomparso, ritrovati i frammenti del velivolo

Sono stati avvistati in mare i frammenti dell’aereo scomparso Boeing 777-200 ER, della Malaysian Arilines.
Come riferisce il capo dell’amministrazione civile, Pham Viet Dung, a notare i frammenti è stato un aereo vietnamita di ricognizione che volava a bassa quota sulle acque a sud del Vietnam, 80 km a sud dell’isola di Thgo Chu.

Secondo il ministero delle informazioni e delle comunicazioni vietnamita, i pezzi avvistati dovrebbero essere un portellone interno ed un pezzo di coda appartenenti all’aereo. Sul sito ufficiale delle autorità locali, è stato postata una fotografia che ritrae un frammento che galleggia.
Dal momento che la scoperta è avvenuta poche ore prima della notte, le operazioni sono state ieri sospese per riprendere all’alba di questa mattina.

Il grande sospetto che incombe sulle indagini è l’ipotesi di un atto terroristico, che le autorità della Malaysia stanno verificando insieme all’FBI.
Una fonte sconosciuta afferma: «Il fatto di non aver ancora trovato alcun detrito sembra indicare la probabile disintegrazione dell’aero a 35mila piedi d’altezza, vale a dire circa 10mila metri. Si sospetta che si tratti di un atto terroristico perché dopo circa dure ore di volo, l’aereo che trasportava 239 persone a Pechino ha perso completamente i contatti con la torre di controllo, senza che i piloti lanciassero alcun allarme».

Le ombre che aleggiano su questo caso sono innumerevoli.
Il velivolo in questione è uno degli aerei più sicuri al mondo, in quanto ha provocato solo tre morti durante un atterraggio sbagliato, in ben diciannove anni di volo. Inoltre il pilota, il 53enne Zahare Ahmad Shah, ha alle spalle 18mila ore di volo e trent’anni di carriera con questa compagnia aerea.
L’iniziale area di ricerche era tra la Malaysia ed il Vietnam, ma dopo aver constatato una possibile inversione di rotta, gli agenti si sono sempre più convinti che si tratti di terrorismo ed hanno esteso l’area in cui operare.

Le autorità di Kuala Lumpar, intanto, indagano su quattro identità sospette presenti nella lista dei passeggeri a bordo del velivolo, due di queste appartengono all’italiano 37enne Luigi Maraldi ed all’austriaco 30enne Christian Kozel. I passeggeri infatti non sono mai saliti a bordo, ma a quanto pare qualcuno in Thailandia si era impossessato dei loro passaporti.
Le altre due identità sono invece collegate a biglietti acquistati tramite la China Southern Airlines.

Le autorità malesi, hanno rifiutato di fare commenti sulle indagini in corso perché troppo impegnate nella ricerca del relitto.

[Credits foto: Agi.it]

Gestione cookie