Spiare chi spia online: FireEye al lavoro

Recentemente la FireEye, un’agenzia che si occupa appunto di malware, protezione di sistema e privacy, ha trovato una gigantesca falla nel sistema iOS di ultima generazione.
Sembra infatti che siano presenti dei software spioni nell’ultimo modello di melafonino, uno dei telefoni più commercializzati al mondo.

Per dimostrare questa teoria la società di sicurezza informatica ha creato una “app”, compatibile, in grado di registrare tutti, ma proprio tutti i comandi che vengono digitati dall’utente sullo schermo (perfino quello del tasto “Home”), il tutto veniva poi trasmesso ad un server remoto. Il nostro potenziale utente però era completamente all’oscuro di quanto accadeva.

“Potenziali aggressori – affermano i tecnici di FireEye in un articolo recente – potrebbero usare informazioni di questo tipo per ricostruire tutto quello che viene digitato da un utente”.

La Apple ha confermato il proprio interesse nel risolvere il problema e di volerlo risolvere al più presto nell’interesse dei melautenti.
Il fatto che sia facile penetrare all’interno dei dati di un cellulare si sapeva, ma questo problema specifico che mette sotto i riflettori il gigante informatico californiano è emerso recentemente. L’azienda infatti ha subito reso reperibili aggiornamenti del sistema operativo per tutti i tipi device prodotti, dai cellulari ai Mac computer.

Apple però si è reso poco incline a rivelare quale sia la gravità del danno, rivelando ben poche informazioni sulla questione “per la tutela dei nostri utenti non riveliamo, discutiamo o confermiamo problemi di sicurezza fino a quando non è stata effettuata una indagine completa e gli eventuali aggiornamenti necessari non sono disponibili”.

Secondo l’agenzia di sicurezza le App ed i Software “infetti” potrebbero mascherarsi da semplici applicativi per la scuola, scaricare musica, raccogliere dati e info, insomma applicazioni che alcuni di noi scaricano a iosa.
La FireEye ha messo in guardia gli utenti di seguire alcuni accorgimenti base di protezione dati “l’unico modo per gli utenti di mettersi al riparo è quello di chiudere le app in background dal task manager”, insomma prima che il problema venga risolto per non incorrere in spiacevoli incidenti è meglio prevenire.

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