Il direttore dell’istituto Nobel di Oslo, Geir Lundestad, ha annunciato che tra i candidati al Nobel per la pace 2014 ci sarebbe anche Papa Francesco.
Tra le migliaia di persone abilitate a depositare candidature, è stata stilata una lista di 278 nomi, di cui 47 organizzazioni.
In questa lista già da record, ci sono anche Vladimir Putin, coinvolto sì nella crisi ucraina, ma che ha anche impedito l’attacco armato contro Damasco, Malala Yousafza, la giovane pakistana rimasta vittima di un grave attentato dei talebani per il suo impegno a favore dell’istruzione femminile, ed Edward Snowden, la talpa del Nsagate che ha ricevuto asilo in Russia.
A destare più entusiasmo però è sicuramente la candidatura di Papa Bergoglio. Le domande che tutti si pongono sono molteplici. Può Papa Francesco essere il papa dei record? Dopo un solo anno di pontificato merita già il Nobel per la pace?
Ad “infastidire” alcuni fedeli è il fatto che questo prestigioso riconoscimento non è mai stato dato nemmeno all’amatissimo Karol Wojtyla. Papa Giovanni Paolo II, infatti, apparì tra i candidati al nobel per la pace nel 2003 ma, nonostante i numerosi anni di pontificato e le altrettante opere anche a livello internazionale, proprio in favore di un clima di distensione e di pace, quell’anno il premio fu alla fine assegnato a Shirim Ebadi.
In relazione a questa situazione Papa Francesco ha annunciato ieri, mercoledì delle ceneri, davanti a tantissimi fedeli e con la consueta umiltà: «Non sono superman e non sono una star, sono solo una persona normale».
Il Nobel per la pace non è mai stato riconosciuto ad un pontefice, ma di nomi importanti ce ne sono stati davvero tanti.
Negli anni è stato assegnato al Comitato Internazionale della Croce Rossa (più di una volta), all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, al grande Martin Luther King, all’Unicef, alla Santa Madre Teresa di Calcutta, all’amato Nelson Mandela e a Barack Obama.
L’ultimo, nel 2013, è stato consegnato all’Opac, l’organizzazione che sta tentando di eliminare le armi chimiche e smantellare l’arsenale di Damasco.
La commissione Nobel sta restringendo la lista tra 25 e 40 nomi e la ridurrà ad una dozzina entro fine aprile e solo per allora si potrà essere più certi dei nomi in gioco.
Intanto il Comitato norvegese continua a sottolineare «Non possiamo confermare i nomi circolati perché devono restare confidenziali. Potrebbe trattarsi solo di semplici voci».