Il suo nome deriva dal collo delle bottiglie di alcolici utilizzate per la sfida, unito alla regola principale del gioco: è la Neck Nomination la nuova tendenza che dilaga sul web e che, nella sua diffusione, ha dato vita a diverse varianti.
Lasciarsi filmare mentre si ingeriscono quantitativi importanti di alcool, mettere in scena imprese inconsuete e spesso pericolose, nominare tre amici che dovranno, entro ventiquattro ore, fare lo stesso, pena la derisione sui social o l’accollo di una serata alcolica per tutti: queste le fasi del gioco alcolico partito dall’Australia e diffusosi poi fino al centro Europa.
In Irlanda il nuovo trend ha raggiunto l’apice della sua nocività, mietendo già due vittime adolescenti di diciannove e ventidue anni, proprio a causa delle sfide, al limite del razionale, eseguite sotto l’effetto di alcool. Qui l’età media di iniziazione alle bevande alcoliche è molto più bassa rispetto a quella italiana, dove la Neck Nomination sembra essere praticata in una versione più ludica e moderata, spesso solo per il gusto dei riflettori sui social.
E il drinking game sta godendo della sua trovata popolarità anche nei pub, dove basta esclamare “Nekdrink”, per dare il via all’accesa competizione.
Come tutte le mode, anche questa deve fare dunque i conti con le sue estremizzazioni: un gioco simpatico e virale può restare tale o trasformarsi in un’arma in grado di spezzare delle vite. Non occorre dunque demonizzare la trovata del momento, ma lavorare su altri fronti, come la prevenzione e l’educazione alla misura.
Il divertimento non uccide, la totale assenza di giudizio sì.
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