E sono due. L’ennesima notizia che colpisce il marchio del Made in Italy nel mondo arriva dalla Gran Bretagna precisamente dai magazzini Harrods. Dopo la notizia di qualche tempo fa, uscita sul New York Times, peraltro rettificata in malo modo, ancora una volta si è costretti a riportare la storia di una contraffazione. Questa volta il marchio Igp toscano ha avuto la meglio e l’olio è stato ritirato dal commercio.
Tra gli scaffali dei prodotti alimentari tipici di tutto il mondo si celavano queste false bottiglie di olio Tuscan extra-virgin olive, ma proprio quel “tuscan” ha insospettito i controlli e cosí si è presto scoperto che si trattava di un falso. L’indicazione geografica protetta è del resto stata introdotta per questo, per assicurare al consumatore la provenienza di un prodotto tipico e da assicurare allo stesso tempo, una garanzia per chi produce questi prodotti e che ha alle spalle un’azienda, una tradizione.
Stavolta il suicidio sembra quello del marchio piú che del prodotto. Certo bisogna guardare il lato positivo, significa che i controlli funzionano anche se siamo di fronte a una piovra o meglio ad un mostro con mille teste che ricrescono raddoppiandosi. La cosa che lascia sconcertati è che sulle ampolle vendute sicuramente non a prezzi così convenienti, compariva il marchio Harrods associato a rimandi alla cultura italiana stilizzata ma che il consumatore straniero ha ben impressi e se poi ci scrivi “Toscana”, che gli inglesi adorano, il gioco è fatto e anche il business.
Le soluzioni a questo problema che succhia energia e guadagni alle imprese italiane che producono per tradizione, perché è questa che fa la differenza e che ci contraddistingue nel mondo, sono ancora da concretizzare pienamente poiché è chiaro a tutti che questa sia solo una goccia nell’oceano. L’importanza delle etichette è sacra, ma non sufficiente soprattutto per chi quelle etichette le legge oppure non le legge affatto. Eataly ha creato un business su questo, garantendo al consumatore la qualitá ma soprattutto la provenienza, fin dal nome del brand che è diventato una garanzia stessa.
Le parole del neo ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, sono chiare: questo vale da esempio, da dimostrazione che il lavoro e l’impegno ci sono. Quella che serve è la costanza nei controlli perché sempre in Gran Bretagna si vendono dei kit per fare la mozzarella in tre minuti con prodotti chimici, strumentazioni da piccolo chimico e ritrovati di fantascienza. Allora è evidente che c’è un problema a monte e che fa arrivare a valle prodotti che si trovano in America come i mozzarella sticks, il chicken parmisan e le lasagne “alla bolognese” con la ricotta al posto della besciamella.