Oscar 2014, ‘La grande bellezza’ e i suoi avversari

Meno cinque giorni agli Oscar 2014, e la febbre sale. Soprattutto per il premio che ci riguarda più da vicino, quello per il miglior film in lingua non inglese, che vede in gara il nostro Paolo Sorrentino con La grande bellezza.

Già trionfatrice ai Golden Globes, agli EFA 2013 e agli ultimi BAFTA, l’opera di Sorrentino parte favorita e l’assenza di quello che sarebbe dovuto essere il concorrente più quotato, Il passato di Asghar Farhadi, rende la strada verso l’Oscar in sostanziale discesa: persino nel nostro scaramantico paese è già programmata la trasmissione del film sui canali in chiaro (4 marzo su Canale 5).
Attenzione però: non sempre partire coi favori del pronostico costituisce un vantaggio. La storia ce lo insegna.

Conosciamo dunque i quattro film (con relativi trailer) che la notte tra il 2 il 3 marzo si giocheranno l’Oscar 2014 con “La grande bellezza”.

The Hunt – (Il sospetto) di Thomas Vinterberg (Danimarca)

L’unico tra i quattro antagonisti finora arrivato in Italia è stato presentato ormai due anni fa in concorso a Cannes, dove il protagonista Mads Mikkelsen ha vinto il premio per la miglior interpretazione maschile.
Mikkelsen interpreta Lucas, un maestro d’asilo amato dai bambini della classe in cui insegna. Mentre combatte per la custodia del figlio, un equivoco e la bugia di una bimba fanno sì Lucas venga accusato della colpa più infamante: la pedofilia. Per l’uomo sarà l’inizio di un incubo.
“Il sospetto” è l’avversario potenzialmente più tosto, ma La Grande bellezza l’ha già superato ai Golden Globes.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=6Ou322ShBYU[/youtube]

The Missing Picture di Rithy Panh (Cambogia)

Il docu-film dell’acclamato regista cambogiano Rithy Panh si serve di immagini di repertorio e figure d’argilla per rappresentare le atrocità commesse dai Khmer Rossi in Cambogia tra il 1975 e il 1979.
Senz’altro l’opera maggiormente sperimentale in gara, almeno sul piano visivo.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=3tZL5S5thvs[/youtube]

The Broken Circle Breakdown (Alabama Monroe, Una storia d’amore) di Felix Van Groeningen (Belgio)

Come recita il titolo italiano il rappresentante belga agli Academy parla di un amore, quello fra Elise (Veerle Baetens, miglior attrice agli EFA 2013) e Didier (Johan Heidenbergh). Caratteri agli antipodi ma innamorati alla follia, Didier ed Elise danno alla luce Maybelle, che a sei anni si ammala gravemente: sarà la prova più grande che i due dovranno affrontare.
Una trascinante colonna sonora country accompagna questo dramma dolce-amaro intenso e commovente. Possibile outsider.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=zFyTeb9BHn8[/youtube]

Omar di Hany Abu-Assad (Palestina)

Dopo la candidatura del 2006 con Paradise now, il palestinese di Nazareth Hany Abu-Assad ci riprova con una love-story che sfida la barriera di separazione israeliana.
Ammiccando al neorealismo (troupe e attori tutti all’esordio) Abu-Assad punta sulla mescolanza fra la storia d’amore e gli elementi crudi e veridici della storia contemporanea.
Sulla carta comunque il più debole del quintetto.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=OPcvn4Mtglc[/youtube]

Gestione cookie