Chi l’ha dura la vince. Espressione che si potrebbe usare sia per il governo indiano che per quello italiano, in merito alla vicenda dei due marò. Da New Delhi arriva l’ennesima presa di posizione: «Nessuno spazio per i compromessi» ha ribadito il ministro della Difesa indiano A.K. Antony e continua con caparbietá a ripetere che i due fucilieri italiani verranno processati secondo le leggi indiane. Oggi, altra data importante, il procuratore indiano Vahanvati dovrebbe presentare alla Corte Suprema la soluzione trovata dal governo indiano per processare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
Le buone notizie, magre ma pur sempre buone, arrivano invece dall’Italia. Dopo le dichiarazioni social e non del neo presidente Matteo Renzi, aggiunte a quelle del neo ministro della Difesa Pinotti, soddisfano Vania Girone in una lettera al quotidiano Il Tempo, dopo la manifestazione a Sanremo. Il tweet renziano «Faremo semplicemente di tutto», peró, al momento è solo una promessa e il fatto che la ormai ex signora ministro Emma Bonino abbia lasciato il caso, un punto di domanda lo apre sulla vicenda. In un’intervista rilasciata tempo fa alla trasmissione Virus di Nicola Porro, era molto determinata, qualità che l’ha sempre contraddistinta.
Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono nelle mani del destino, che cambia in continuazione e che mette bastoni fra le ruote alla risoluzione che il governo italiano vorrebbe raggiungere e conquistare. Il ministro Antony è originario del Kerala luogo del fatto per cui i due marò sono trattenuti in India. Altro punto a loro sfavore, insomma. Il neo ministro degli Esteri Federica Mogherini è pronta a prendere il timone della vicenda e giá da ieri si è messa al lavoro alla Farnesina per informarsi su tutto quanto ci sia da sapere. Intanto stupisce che l’inviato del governo che segue la vicenda, Staffan de Mistura, non si recherá in India per l’udienza: «Nelle attuali circostanze abbiamo ritenuto che non era opportuno un mio nuovo viaggio in India».