Sanremo 2014 ha presentato all’Italia uno degli artisti in questo momento più controversi e amati a livello globale: Paul van Haver, noto come Stromae (Maestro, in dialetto verlan). La straordinaria interpretazione del brano Formidable sul palco dell’Ariston, anche criticata per l’intensità quasi debordante, ha fatto innamorare il pubblico italiano, che neanche 48 ore dopo la serata finale del Festival ha espresso un feedback eloquente: Stromae è adesso al primo posto della classifica digitale iTunes dei dischi più venduti in Italia, con l’album – il secondo della sua carriera – Racine Carrèe.
Non è tutto: anche il singolo Tous les memes, l’ultimo estratto da Racine Carrèe, si trova in sesta posizione nella lista dei singoli, mentre il “sanremese” “Formidable” all’11mo. Entrambi i brani sono stati interpretati ieri dall’artista belga durante la partecipazione a Che tempo che fa, dove è stato intervistato da Fabio Fazio (a cui è dedicato un tweet di ringraziamento).
Grazie Mille @fabfazio @SanremoRai
— Stromae (@Stromae) 23 Febbraio 2014
Il 29enne belga, che ha esordito nelle nostre radio nel 2010 con la ballatissima Alors on danse, ha parlato ieri della sua concezione di musica, una forma d’arte espressiva che gli consente di sublimare una forma di schizofrenia nella quale si alternano Paul, l’uomo, e Stromae, l’artista.
Il suo stile, variegato e personalissimo, spazia dal trip-hop all’electrodance, con testi ricchi di termini aspri che raccontano di emarginazione, sofferenza (in parte autobiografica) e disuguaglianze sociali, come quelle che persone della sua stessa etnia spesso sono costrette a subire.
Altro pezzo forte del suo repertorio: i video delle sue canzoni. Una clip di un pezzo di Stromae è uno spettacolo per gli occhi (e per le orecchie).
Eccolo Stromae, ieri ospite a Che tempo che fa, prima in versione Paul Van Haver, poi in versione artista nell’esecuzione di Formidable.