L’amore non ha età o può darsi che a volte ne abbia troppa. Questo il motto dei protagonisti del programma britannico Age Gap Love, che fa dei titoli dei documentari ,come “She’s 78, He’s 39”, proposti di puntata in un puntata, l’espediente per attirare telespettatori romantici o no.
Diverse le storie delle coppie intervistate nel programma, ognuna originale e fuori dall’ordinario, un ordinario che non prevede quattro decenni di differenza. Un ordinario fatto di tappe, esigenze, tempi.
Il programma sovverte quest’ordinario e mostra come, in alcuni casi, l’amore possa vincere sulle convenzioni e sulle conseguenze della loro rottura. Così la vivace Edna, pensionata quasi ottantenne, dichiara alle telecamere il suo amore per Simon, trentanove anni. Un amore nato sulle note degli ABBA, suonate con passione da Simon sullo strumento preferito di Edna: l’organo.
E ancora, si racconta la storia della bionda Marilyn e di William, rispettivamente cinquantatré e ventinove anni e insieme da quasi tredici. Una relazione messa in discussione e attaccata per molto tempo, ma che ha dimostrato la sua autenticità superando ogni influenza.
E se il settantaquattrenne proprietario di un pub, Mike, si invaghisce della trentatreenne Linsday? Il risultato sarà un dolce bambino che in piena adolescenza dovrà accudire il padre novantenne.
Numerose dunque le passioni “straordinarie” raccontate nel programma, volte a provocare riflessioni, opinioni, commenti, sulla realtà del sentimento universale. E si possono muovere critiche, su sessualità, differenza d’età o qualsivoglia altra “anomalia”, ma l’unico comandamento universale resterà “amor vincit omnia”.