Nella quarta serata si intravede, la fine di uno dei momenti più significativi della storia della musica italiana. La puntata del Festival di Sanremo 2014, dedicata interamente ai duetti inediti dei quattordici cantanti in gara e alla proclamazione del vincitore della sezione Nuove Proposte, ha convinto per le variegate presenze, tutte esteticamente da commentare.
Madrina e Padrino del Festival partono in un Gucci al ginocchio di nero paillettato e in un classico, che più classico non esiste, Costume National. Affezionati entrambi al nero? Può darsi, ma, nonostante tutto, solenni.
A rubare la scena ai conduttori, arriva subito Mengoni, che senza messa a fuoco, sembra un barman all’ora del cocktail. Una volta esposto alle luci scintillanti dell’Ariston, eccolo però esibire la sua eleganza in un abito total black, con la disinvoltura e la versatilità che lo caratterizzano.
E in questo clima serioso, non stona la mise della prima coppia, composta dal frontman dei Perturbazione e dalla bella Violante Placido: il pizzo bianco sui revers della giacca di Cerasuolo, spezza un po’ il clima funereo, accentuato dall’abito da sera, anch’esso in pizzo, dell’attrice, che ricorda Helena Bonham Carter in Sweeney Todd.
E proprio quando le dolci signore stanno per assopirsi, ecco Sàrcina, che in queste serate sta decisamente tenendo testa all’altro bello, barbuto e impossibile, Francesco Renga. Il cantante milanese esibisce il consueto look rock, che tanto piace al gentil sesso, scaldandolo per gli ululati all’ingresso del tenebroso Scamarcio, che con un gatto nero stampato sulla t-shirt, sotto un completo nero, non vela la sua spavalderia.
Per fortuna, ci pensa la Mannoia a portare un po’ di luce sul palco dell’Ariston. In uno splendido abito rosso sangue venoso senza spalline, abbinato alla nuance dei ricci ribelli, la Fiorella italiana esibisce forse l’outfit migliore di queste quattro serate. Accanto a lei, Frankie Hi-Nrg fa quel che può, in smoking black and white.
Stessi capelli, rosso vivo, ma non stesso risultato per Noemi, che quest’anno sembra non azzeccarne una. Con un abito lungo giallo canarino, con delle ali sui fianchi ad allargare la figura, la cantante ci fa quasi rimpiangere la gruccia al collo della seconda serata.
A dare sollievo agli occhi, arriva però Renga, accompagnato da Kekko dei Modà, che punta tutto sulla voce. Il cantante bresciano, al contrario, gioca le sue carte e lascia intravedere, attraverso la t-shirt dall’ampio scollo, sotto un abito lucido, il petto irsuto, valorizzato da catene argentate. Anche questa volta, un’unica parola: sì.
La Litizzetto dopo un secondo tentativo con un abito in pizzo che non riesce a valorizzare, prova con un Gucci di voile verde petrolio per poi tornare a darsi della “trota” con uno sparkling argenteo. Tutti d’accordo, senza collant coprenti e in lungo, Lucianina è promossa a pieni voti.
A chiudere la prima parte delle esibizioni a coppia, Arisa, che indossa un minimalista Jil Sander blu notte, con una scollatura a cuore che segue le forme, smorzato da un decolleté giallo limone.
I giovani e talentuosi boys, in gara per la vittoria del Festival nella sezione Nuove Promesse, si presentano sobri, vincitore a parte, Rocco Hunt, che con un look dal taglio college, frizzante, porta il calore napoletano sotto i riflettori.
E se loro non colpiscono, ci pensa Simona Molinari ad affondare la lama in profondità. Con un lungo abito monospalla, velato lungo tutto il fianco destro, consola quelli che avevano nostalgia della farfallina di Belen. Ad accompagnarla un Rubino versione gentleman che non potendo giocare con le trasparenze, gioca con il fiore all’occhiello.
Degne di nota le scelte di Giuliano Palma, che illumina la scena con una giacca lamè bronzo, ben abbinata alle due veneri nere al suo fianco, e quelle di Giusy Ferreri, che si mette a riparo dalle critiche con un tubino paillettato nero, ma non dalle lesioni al malleolo, con i sandali esagerati ai suoi piedi.
Ancora influenze orientali per Antonella Ruggiero e nessuna per De Andrè, che avrebbe potuto cantare “Verranno a chiederti del nostro amore” anche in bermuda, senza che alcuno se ne accorgesse.
Tra gli ospiti, un Gino Paoli in velluto blu e un Brignano in doppiopetto. Zingaretti in bianco e nero, elegante e consono alle parole di Impastato, lette davanti al pubblico dell’Ariston.
Funeree Paola Turci in un leather dress nero e Marina Rei, forse preparatesi in occasione dell’esclusione dal Festival del concorrente con cui hanno duettato, Riccardo Sinigallia.
A concludere, più in bravura che in bellezza, questa semifinale, il super ospite Paolo Nutini, che, anche senz’abito, entra di diritto nella classifica dei migliori momenti del Festival.
Lasciamo così all’ultima serata le conferme e i riscatti dei look.