Ore 11:30, i sedici Ministri voluti da Renzi per andare a formare l’esecutivo del suo Primo Governo si ritrovano al Quirinale per il giuramento previsto davanti il Presidente della Repubblica. Squadra di Governo formata al 50% da donne, per una compagine molto giovane e tra le meno numerose della storia della Repubblica.
Clima rilassato nonostante la solennità dell’avvenimento, con molti dei futuri Ministri che si presentano con la famiglia in un ambiente che appare meno austero del solito. Non poche però le polemiche per gli esclusi illustri, da Massimo Mauro ex Ministro della Difesa a Emma Bonino che nella mattinata di oggi ha indetto una manifestazione di protesta coi Radicali.
Non poche neanche le novità, a partire dall’assenza della figura di un Vicepremier, ruolo ricoperto da Angelino Alfano nel precedente Governo Letta. Sorpresa più grande probabilmente la nomina di Andrea Orlando, ex Ministro dell’Ambiente al Dicastero della Giustizia, che segna il ritorno a Palazzo Piacentini di un politico dopo le esperienze dei tecnici.
Il giuramento, iniziato con puntualità, ha seguito la consueta prassi e è stato abbastanza veloce. Le prime a firmare dopo Renzi sono state le più giovani componenti dell’esecutivo, Maria Elena Boschi e Marianna Madia. Conclusasi dopo circa venti minuti dal suo inizio, la cerimonia ha dato il via al sessantatreesimo Governo della Repubblica, che da subito dovrà affrontare la drammatica crisi economica e sociale del Paese, e fare i conti con le promesse di riforma elettorale e istituzionale concordate nelle scorse settimane.