TIR , esce il docu-film vincitore al Festival del Film di Roma

Un Tir. Due camionisti. Una macchina da presa, dal posto del passeggero, che guarda le loro vite.Il docu-film del regista Alberto Fasulo, vincitore nell’ottobre scorso del Marco Aurelio d’oro nell’ottava edizione del Festival del Film di Roma, uscirà il 27 febbraio nelle sale.

Il film, che originariamente sarebbe dovuto essere un documentario, si avvale dell’interpretazione di Branko Zavrsan, attore professionista che oltre ad avere chiare origini slave, si cala alla perfezione nel personaggio del camionista, ex professore croato che sceglie la vita on the road perché pagato meglio. Ad assistere Branko, oltre che nell’istruire Fasulo, regista e autore della sceneggiatura, vi è il personaggio di Maki (Marijan Sestak), che l’autista di autoarticolati lo fa davvero nella vita.

La pellicola, distribuita da Tucker, oltre a toccare le problematiche di un mestiere sacrificato come quello dell’autotrasportatore, tocca i temi della famiglia, che il protagonista sente solo per telefono, e delle limitazioni che un lavoro del genere impone. Il regista friulano non vuole raccontare un mestiere, ma la storia di un uomo che cerca, come tutti, di dare una stabilità economica alle persone che ama, anche a costo della stanchezza e della nostalgia di casa.

Dunque, dopo Sacro GRA di Gianfranco Rosi (Leone d’oro a Venezia), un’altra conferma della vitalità di un genere troppo spesso trascurato, e che invece adesso riesce ad esprimere le proprie potenzialità, riconosciute dai premi conferiti.

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