All’ombra del Vesuvio non trovano mai pace, dopo i giorni intensi dovuti alla presenza del Pibe de Oro a Napoli, e le relative polemiche dovute ai presunti problemi con il Fisco italiano, un’altra piaga si abbatte sulla società del presidente Aurelio De Laurentiis.
Stando a quanto riporta l’ANSA sul suo sito ufficiale un provvedimento emesso dalla Procura della Corte dei Conti della Campania, a seguito di un esposto di un consigliere comunale, avrebbe fatto notificare dalla Guardia di Finanza un decreto di sequestro conservativo su conti correnti e depositi bancari del Napoli presso la banca Unicredit.
Le motivazioni di tutto questo sarebbero dovute ai danni fatti dalla società partenopea nei confronti dell’Erario per degli illeciti nella convenzione tra il Comune e appunto la società di De Laurentiis per l’uso dello stadio San Paolo.
“Non so se l’atto della Guardia di Finanza arrivi su nostro impulso, ma posso dire che come gruppo consiliare di Ricostruzione Democratica abbiamo segnalato alle autorità competenti l’esistenza di irregolarità contabili circa la riscossione dei canoni di concessione dello stadio San Paolo. Il Napoli deve versare al Comune, come prevede la convenzione per la concessione dello stadio, il 4,5% degli incassi netti delle partite oltre a 45.000 euro annui per la pubblicità, ma emergono irregolarità nella riscossione di questi canoni. L’unico ritorno dallo stadio San Paolo ce l’ha il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che ha la piena disponibilità dell’impianto”
Queste le parole di Gennaro Esposito riportate da Il Mattino, consigliere comunale di Ricostruzione Democratica, presidente della Commissione consiliare sport.