Ai videogiochi e alla nonna va il ringraziamento di Erik Johansson per aver inseguito la propria passione: la fotografia.
Spronato dalla dedizione per la pittura dell’amata nonna, e il mondo surreale in cui da piccolo si rifugiava, i videogiochi, oggi Erik Johansson riesce a unire nelle sue opere il dipinto all’arte digitale.
Le sue fotografie stanno facendo sognare il web, navigando a una velocità pari alla grandezza dei suoi capolavori da autodidatta.
La realtà è per Erik tridimensionale. Spesso bizzarra e poetica al tempo stesso. La realtà di Erik passa per photoshop, trasformandosi in qualcosa dai caratteri analoghi a quelli di un sogno.
Attraverso l’abilità del foto-ritocco, egli è in grado di rovesciare il mondo, ma lo fa soprattutto nel senso lato del termine.
Le immagini proposte da Erik Johansson rappresentano sì, un mondo che ribaltato appare stravagante e surreale, ma la magnificenza del suo lavoro risiede nell’utilizzare soggetti che noi, tutti, abbiamo costantemente a portata di mano. Non vi sono grandi cose nelle sue fotografie.
Le corde di una chitarra diventano i fili dell’elettricità. Una piattaforma di legno dipinta d’azzurro sembra prendere le sembianze del mare, si vedono le onde in lontananza. E il risvolto della medaglia di ogni cosa fotografata, permette di osservare il mondo da un’altra prospettiva.
Sarà per Erik, il mondo dei videogiochi dai quali trae ispirazione, o il ricordo che porta in sé dei dipinti della nonna?
Erik con estrema certezza, all’età di venticinque anni è oggi un artista del ritocco, ha una sede personale a Norrköping, in Svezia, e i suoi capolavori hanno come unico limite la sua immaginazione.