“Storia d’inverno” segna l’esordio alla regia dello sceneggiatore premio Oscar per “A Beautiful Mind” Akiva Goldsman. Il regista ha fortemente voluto esordire con questa pellicola poiché ha amato molto l’omonimo libro di Mark Helprin da cui è tratta. La pellicola si avvale di un cast artistico interessante con Colin Farrell, Jessica Brown Findlay e i premi Oscar Jennifer Connelly e Russell Crowe.
La vicenda abbraccia un secolo di storia partendo dai primi anni del Novecento fino al 2014. Il protagonista è il giovane ladro Peter Lake (Colin Farrell) che mentre sta fuggendo dal demone guardiano di Manhattan Pearly Soames (Russell Crowe), con l’aiuto di un cavallo bianco, incontrerà Beverly Penn (Jessica Brown Findlay) innamorandosene perdutamente. La ragazza è però malata di consunzione e Peter non riuscirà a salvarla. 100 anni dopo avrà l’opportunità di rimediare e portare a compimento il miracolo a cui era destinato.
Una delle più grandi occasioni buttate nella storia del cinema. Il materiale del libro di Mark Helprin contava 800 pagine di una love story fantasy che poteva e doveva essere valorizzata. Akiva Goldsman ha ucciso questo film con una regia e dei buchi di sceneggiatura incomprensibili, peggiori anche degli “storici” fallimenti con Batman Forever e Batman & Robin. Lo spettatore che non ha nessuna nozione del libro non capirà praticamente nulla di questo film. La capacità recitativa di Colin Farrell si conferma elementare senza picchi degni di nota e di fianco a Russell Crowe, unica nota veramente lieta, sprofonda. Will Smith compare in solo due scene per interpretare il Lucifero più assurdo che si sia mai visto sul grande schermo. Bella la prova anche della giovane Jessica Brown Findlay, a suo agio e espressiva nel proprio ruolo. Gli effetti speciali sono ai limiti della comicità, basti pensare alle scene in cui il cavallo bianco vola tra i grattacieli di New York. Un film costato 75 milioni di dollari e che otterrà un buon incasso solamente per le grandissime aspettative su di lui e per l’uscita strategica nel week end di San Valentino, visto lo straordinario romanticismo che comunque può riuscire a trasmettere. Un film da vedere solamente con la propria dolce metà, altrimenti evitatevi la delusione.