«Sono qui perché sono gay»: queste le parole di Ellen Page, la teenager incinta nel film capolavoro Juno, durante una manifestazione a Las Vegas organizzata da Human Rights Campaign per i diritti omosessuali, Time to Thrive conference for LGBT youth. «Duro doversi nascondere quando il cinema ti impone determinati atteggiamenti: come vestirmi, come parlare, cosa pensare. Io ho cercato di essere me stessa, anche se non è stato facile. Adesso ho deciso di prendere in mano la mia vita, dopo aver sacrificato mente, salute e relazioni».
La ragazza prodigio, che a 26 anni è già sul tetto del mondo sia grazie alla tv che al cinema, con i prestigiosi premi a lei attribuiti soprattutto nella sua patria, il Canada, ha scommesso su se stessa nella sua carriera, abituandosi al suo stile di vita e ai suoi pregi e difetti. In realtà, dietro l’interpretazione di personaggi come Kitty Pride negli X-man o la coraggiosa Arianna di Inception, c’è una persona fragile ed insicura.
Al contrario delle sue colleghe che fanno tendenza anche fuori dal set, come Paris Hilton e J.Lo, Ellen Page gira per le strade della città con un abbigliamento molto sportivo: felpe, jeans e cappuccio abbassato. A vederla, sembrerebbe un maschiaccio e le voci sempre più insistenti sulla sua sessualità nello showbiz non hanno fatto altro che trovare conferma. Ma, chiedendo all’attrice il perché dell’ostentare un look da homeless, senza-tetto, così come è stata definita da Kia Makarechi di E!, è semplicemente comodità. Ma ciò che traspare dai suoi occhi non è solo questo, ma anche la voglia di mostrarsi come si è, evadendo dagli schemi rigidi di Hollywood. Ellen Page è l’emblema della fragilità e del suo essere semplice, estraniandosi dalla realtà e apparendo eccezionale in qualsiasi veste che la vede coinvolta.
Fanno sorridere, quindi, le sue gambe che scaricano la tensione l’una sull’altra, su quel palcoscenico che l’avrebbe resa la notizia della settimana su tutti i giornali americani ed internazionali.
L’omosessualità, nel 2014, fa ancora notizia.