Addio al PAT? La NFL pronta a varare il suo regolamento

Quando a Gennaio il Commissioner Roger Goodell (imbeccato da Bill Belichick) avanzò la proposta di eliminare il calcio addizionale da 1 punto dal regolamento NFL (il cosiddetto PAT che si può giocare in seguito alla realizzazione di un Touch Down), non si può proprio dire che la sua proposta andò incontro a consensi aperti.



Convinti del fatto che questa scelta determinerebbe un troppo drastico cambiamento del gioco, molti si opposero a gran voce avviando una polemica che sembra infiammarsi ogni giorno di più e che abbiamo nei nostri intenti di raccontare e analizzare nei suoi ultimi sviluppi. 



Tanto per raccontare un po’ di storia, la pratica della conversione da due punti dopo un Touch Down non è sempre stata presente nel regolamento del football professionistico americano. La regola venne abbracciata 21 anni fa e le ragioni sono rimandabili alla necessità di creare una maggiore quantità di possibili sviluppi delle partite in termini di suspance.



La presenza della trasformazione da due punti fece divenire la trasformazione da un punto una pratica quasi “automatica”. Preferito dalle squadre per la maggiore probabilità di successo e per l’inferiore possibilità che un giocatori si infortuni nel corso di una tipologia d’azione “a basso rischio” (parole della NFL), il PAT è quindi diventato un gioco necessario tanto alla strategia quanto alla spettacolarità delle partite.

L’obiettività ci impone però di girare la prospettiva e guardare l’altra faccia della medaglia. “L’extra point è praticamente automatico” – ha dichiarato Goodwell – “Credo che quest’anno ci siano stati cinque soli errori nelle 1261 volte in cui il PAT è stato giocato. E’ una percentuale molto piccola delle giocate e si vuole aumentare l’emozione di ogni azione. C’è una proposta di cui ho sentito che proporrebbe di assegnare direttamente sette punti quando si segna un touch down. Potenzialmente uno potrebbe andare per la trasformazione da due punti e ottenerne otto, sia lanciando che correndo la palla ma, se si fallisce, se ne otterrebbero solo 6”.



L’intezione sarebbe quella di dover risparmiare la noiosa pratica del calcio dopo il Touchdown, senza però togliere ai coach l’opportunità di decidere di tentare una trasformazione da due punti qualora servisse.


I punti a favore, secondo Goodmann, non terminerebbero però qui: negli ultimi anni sono infatti capitati diversi infortuni durante l’esecuzione del PAT. Tra i maggiori ricorderemo la rottura del braccio di Rob Gronkowsky, Tight End dei Patriots, o il colpo rifilato da Wes Welker ad Aqib Talib (colpo che ha costretto il giocatore fuori dal campo per alcune settimane).



La rimozione del PAT avrebbe inoltre un ulteriore vantaggio, ovvero una maggiore disponibilità di tempo per gli arbitri per decidere se l’azione appena terminata necessiti di un review arbitrale o meno. Questo “tempo” coinciderebbe con la pausa televisiva per le pubblicità.
Di oggi l’intervento di Nick Folk, Kicker dei NY Jets, il quale ritiene che l’eliminazione della trasformazione da un punto sia un “disservizio” nei confronti del pubblico.

Sull’argomento è voluto intervenire anche Josh Scobee, Kicker dei Jacksonville Jaguars, che tempo fa, mentre si diceva preoccupato della possibilità che il regolamento venisse modificato, sottolineava che il Kicker rimarrà sempre un ruolo importante dal momento che tanto i Kick off (calci di rinvio dopo una segnatura) quanto i Field Goal (i calci piazzati dal valore di 3 punti), continueranno ad essere parte integrante del gioco.



Forse c’è solo da aggiungere che una simile scelta porterebbe all’eliminazione della possibilità di assistere ai Trick Play (cioè schemi trucco) che dalla formazione del PAT potrebbero nascondere, nella finta di calcio piazzato, uno schema da giocare “palla alla mano” (dal potenziale valore di 2 punti). Certo questo tipo di giocata è tanto rara da far credere di non essere un peso su cui fare affidamento quando la proposta verrà messa ai voti.

Abbiamo solo da attendere e capire. La possibilità che questi cambiamenti avvengano appare, al 13 di febbraio, davvero molto alta. La domanda che segue e che ognuno dovrebbe farsi è tanto semplice quanto complessa: Sono d’accordo?

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