Da giorni il governo Letta è pericolosamente in bilico e a poter dare lo spintone finale potrebbe benissimo essere il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi. Si parla infatti di staffetta e di rimpasto; peccato che Renzi stesso continui ad essere ambiguo nelle sue dichiarazioni: “non c’è un problema tra Pd e governo, noi siamo sempre stati leali“, afferma infatti; “c’è bisogno di un approfondimento in sede politica“.
Il leader democratico non si espone, ma nel frattempo la Direzione del Pd è stata anticipata di una settimana e già domani si deciderà sulle sorti del governo.
Difficile quantificare la possibilità di modifiche nell’attuale esecutivo: il presidente della Repubblica Napolitano e il leader del Nuovo Centro Destra Angelino Alfano hanno rimesso la questione al Pd, garantendo comunque un loro appoggio purché ne esca un governo forte: “pensiamo che occorra sentire parole definitive. Gli italiani devono sapere che cosa intenda fare il Partito democratico“, dichiara Alfano.
Dall’altro lato, Scelta Civica e il Movimento 5 Stelle auspicano un rimpasto: “è arrivato il momento di decidere per il bene del Paese, mettendo in agenda le vere priorità, rinnovando radicalmente la squadra di governo e indicando soluzioni concrete che devono essere alla base di una vera stagione di riforme. Solo a queste condizioni e, soprattutto, solo con l’avallo chiaro e convinto del Partito democratico riterremo possibile l’inizio di quella fase costituente di cui il Paese ha drammatico bisogno” spiega il segretario di Scelta Civica Stefano Giannini.
In tutto questo, Letta non è rimasto a guardare e presto presenterà un patto di coalizione da proporre alle forze politiche. Il premier rassicura da Milano sulla stabilità dell’esecutivo e spiega di puntare su “una proposta molto concentrata sui temi economici che convincerà tutti i partiti, anche il Pd“.
Alla resa dei conti, in ogni caso, le redini della situazione sono in mano a Renzi. In Parlamento e al governo tutti in fondo sono consapevoli che, qualora il segretario del Pd decidesse di prendere il posto di Letta, in un modo o nell’altro avrebbe la strada aperta. Quanto a come intende agire il diretto interessato, però, bisogna ancora attendere: “c’è bisogno di un approfondimento in sede politica” spiega infatti il sindaco di Firenze. “Decidiamo se la batteria di questa legislatura va cambiata o ricaricata. Il punto è se è nelle condizioni di utilizzare l’81% dell’energia che le rimane davanti, dopo che ha utilizzato il 19% della barra vita“. Anche Renzi stesso dunque si rimette ad una decisione del Partito Democratico, di concerto con il presidente del Consiglio.