Ieri, 11 febbraio 2014 si è svolto il Safer Internet Day in oltre cento paesi del mondo. La giornata è stata istituita nel 2003 per diffondere presso gli educatori, insegnanti e genitori, le norme per tutelare e proteggere i minori dai pericoli del web.
“I bambini passano più tempo online che mai, per fini legati all’istruzione, al gioco o alla socializzazione con gli amici. Con questo però, si sta creando anche una diversificazione dei pericoli da affrontare “, ha dichiarato il direttore UK Safer Internet Center David Wright in conferenza stampa. “Così i genitori e gli accompagnatori dovrebbero sentirsi a proprio agio con la tecnologia che i loro figli usano. La guida di parenti informati e le migliori pratiche sono fondamentali per insegnare ai bambini lezioni di vita nella navigazione sicura in Internet”.
Secondo un’indagine statistica condotta da una società di sicurezza, la Internet ESET, in Europa il 77% dei genitori ha comprato al proprio figlio un dispositivo abilitato alla connessione in rete, ma solo il 45% ha impostato su questi apparecchi il parental controll disponibile all’interno del software anti-virus. Tutti i genitori si sono giustificati dichiarando la loro ignoranza nel settore ITC, in così rapida evoluzione, quindi l’impossibilità di poter creare una reale cyber sicurezza. Un terzo degli intervistati, inoltre, ha dichiarato che i propri figli, nativi digitali, conoscono i trucchi della rete per nascondere le proprie attività. Tutti comunque hanno richiesto «una materia scolastica, che insegni il corretto uso di Internet e soprattutto un maggior controllo da parte dello Stato».
L’anno scorso il governo Cameron ha introdotto un provvedimento che impone filtri di rete, in grado di bloccare i contenuti inappropriati da tutti i dispositivi on-line delle case. E’ stato così impedito l’accesso alla pornografia, ai contenuti osceni ed immorali, ai siti che inneggiano l’odio, l’autolesionismo, le droghe, l’alcol, il tabacco e gli incontri online. Come mostrano i dati presentati in Newsnight, un programma della BBC «La legge ha portato ottimi risultati. Molte pagine alle quali i bambini hanno diritto legittimo di accesso sono state bloccate da questi filtri. Tra i siti oscurati si possono ricordare BishUK.com, un portale web sessuale scritta da un animatore qualificato, e l’Edinburgh Donne colza e il sito web Centro di abusi sessuali».
L’Italia attraverso il suo portavoce Vincenzo Spadafora, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha lanciato l’hashtag# facciomorete poiché «Il web è un’opportunità, un universo sconfinato, non definibile. Con mille potenzialità positive, ma anche pericoli». La proposta di portare nelle scuole la “ cyber-educazione” è stata accolta da oltre cento province italiane, che oggi in cattedra hanno visto salire gli agenti della polizia municipale. Al progetto dell’educazione della sicurezza su internet hanno aderito molti personaggi famosi, tra i quali il ballerino Kladi Kadiu, gli scrittori Maurizio De Giovanni e Gennaro Matino, il regista Ivan Cotroneo, il cantautore Pino De Maio, impegnato con i ragazzi detenuti a Nisida. Ognuno ha ideato un breve video clip, disponibile su YouTube, nel quale è mostrato un uso positivo e consapevole della rete.
Alla fine del Safer Internet Day italiano Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. ha ribadito «I ragazzi vanno guidati nel mondo digitale con attenzione: soprattutto sul fronte dei social network, strumenti di comunicazione e condivisione particolarmente amati dai giovanissimi. Anche se in teoria è possibile iscriversi soltanto a partire dai 13 anni, moltissimi bambini e adolescenti al di sotto di quest’età dichiarano di avere un profilo Facebook, Youtube, Twitter»
I colossi del web, la BBC, Tesco, Microsoft, Disney Club Penguin, Facebook, Google e il NSPCC hanno così dichiarato il loro sostegno e la creazione di politiche di maggior tutela per l’infanzia.