Due lettere pubblicate sul British Medical Journal tornano a far riflettere sui rischi della distrazione al volante e su quelli del fumo in auto.
Dopo molti anni e sforzi da parte delle istituzioni sembra ormai assodato che il binomio alcool e guida non siano più ritenuti accettabili dalla società. Campagne di sensibilizzazione, aumento dei controllo e inasprimento delle pene hanno finalmente generato una consapevolezza sociale sui pericoli legati alla guida in stato di ebrezza.
Non sembra invece che ci sia la stessa consapevolezza riguardo l’uso del cellulare mentre si sta guidando. Questo è quanto sostengono due scienziati canadesi che invitano ad agire in fretta contro l’uso del telefono al volante.
Secondo uno studio del 1997 parlare al telefono, o peggio ancora leggere e scrivere messaggi testuali, aumenterebbe il rischio di incidente stradale di ben quattro volte, tant’è che secondo una stima della National Safety Council il venticinque percento degli incidenti stradali che avvengono negli USA sono causati dalla distrazione al volante per colpa di telefoni e smartphone.
A quanto pare nonostante parlare al cellulare mentre si guida sia già severamente punito dalla legge, non viene percepito in tutta la sua pericolosità. Gli autori della lettera propongono allora di cambiare strategia e di far entrare in campo la tecnologia. Esistono infatti già in vendita negli USA dei dispositivi che disturbano il segnale del cellulare impedendone la ricezione quando la chiave dell’auto è inserita, o ancora un software in grado di riconoscere quando il telefono è in una auto in movimento e che blocca le chiamate, attiva la segreteria e archivia gli sms.
La seconda lettera pubblicata del British Medical Journal esortava i Parlamentari a votare una legge per salvaguardare i minori dal fumo in automobile.
Secondo alcuni studi infatti, il fumo passivo inalato dai minori in Inghilterra è responsabile di 9.500 ricoveri ospedalieri l’anno, almeno 200 casi di meningite batterica, e di 40 morti in culla”.
Ovviamente questi rischi aumentano notevolmente se il bambino è costretto a respirare il fumo passivo in un ambiente chiuso e di piccole dimensioni come l’abitacolo di un’auto.
Lo scopo della lettera è convincere i Parlamentari inglesi ad accogliere con favore le recenti modifiche al Children and Families Bill 2013, che consentono al Governo di introdurre una legislazione per vietare il fumo in auto in presenza di bambini.
Queste due lettere pubblicate sul British Medical Journal fanno riflettere sull’importanza della generazione di una coscienza culturale diffusa riguardo un pericolo. Sia la guida distratta dai cellulari, sia il fumo in auto, rappresentano come i rischi possano essere notevolmente sottovalutati dagli individui senza una pressione costante dell’opinione pubblica generata da un sentimento di coscienza reale del problema.
Credit photo [www.motovita.it]