Biancaneve, Cenerentola, Rapunzel, Ariel. Eroine di generazioni e generazioni dell’universo femminile, eroine Disney che hanno conquistato milioni di cuori, e altrettanti occhi, incantati davanti la tv grazie alla loro bellezza.
Eroine frutto di una creatività che spesso non rappresenta la realtà.
Occhi troppo grandi e corpi esageratamente sottili, questa è la rappresentazione standard delle protagoniste di Walt Disney. Non è la prima volta che vengono mosse accuse del genere al colosso Disney, padre dei film d’animazione, ma questa volta a far sentire la sua voce è stata niente meno che una ragazzina americana.
“Vogliamo vedere una principessa curvy nelle vostre pellicole”. Questo è quello che Jewel Moore ha scritto sul sito Change.org, ed è subito partita una petizione.
Così dopo i disegni di Alexsandro Palombo che mostravano per la prima volta le principesse disabili, ora il motto è basta con le magre. Sempre e solo loro. Magre nei film, e nei telefilm, magre nel mondo della moda, e magre persino nell’innocente mondo dei bambini: nei cartoni animati.
Sembra proprio che Jewel non sia l’unica a essere stufa di occhioni stratosferici – come quelli di Anna, uno dei personaggi principali dell’ultima pellicola disneyana Frozen – di piedini troppo magri da stare in una scarpetta di cristallo, di un vitino invisibile, di una perfezione che di reale ha poco, troppo poco.
La petizione è stata sottoscritta da oltre 25mila utenti, genitori e ragazzine in primis.
“Studi hanno confermato che l’autostima dei bambini è strettamente legata a ciò che imparano a conoscere attraverso i media, peccato che qui sia difficile trovare una rappresentazione delle donne ‘plus size'” – ha spiegato la promotrice, aggiungendo – “Se la Disney creasse su una principessa curvy apprezzata e famosa come le altre, sarebbe molto importante per tutte quelle bambine e ragazze che ogni giorno vengono bombardate da immagini che le fanno sentire brutte e “sbagliate” perché non rispettano gli standard di magrezza”.
Chissà se il colosso dei cartoon Disney accetterà l’invito e modificherà le sue protagoniste femminili in personaggi più umani e meno magri.
Quello che è certo è che “se nei cartoni animati – scrive Jewel Moore – ci fossero personaggi ‘normali’, le ragazze che hanno dei difetti si sentirebbero più sicure di sé e riuscirebbero ad affrontare meglio la società”, e di conseguenza la vita.