Edward Snowden ha utilizzato un economico web crawler (software che analizza e copia i dati di un database in maniera automatica) per scaricare oltre 1,7 miliardi di file top secret della National Security Agency (NSA).
Il nome del software non è stato reso noto, ma in un comunicato rilasciato al New York Times l’Intelligence americana ha dichiarato che «il web crawler è nato dall’elementare combinazione di due programmi: il Googlebot, il software che l’omonimo motore di ricerca utilizza per indicizzare nuove pagine web, e il “wget”, programma che tre anni fa Bradley Manning aveva usato per scaricare file segreti della NSA.». L’algoritmo, solo all’apparenza molto complesso, ha permesso a Snowden di programmare un crawler capace di trovare file in base a frasi di ricerca, spostare automaticamente il contenuto trovato da un punto a un altro e soprattutto «il programma ha consentito di seguire i link e raffinare ulteriormente la ricerca giungendo a documenti sempre più pertinenti alle informazioni volute» ha aggiunto un funzionario del NSA.
«Non crediamo che Snowden sia riuscito a scaricare così tanto materiale in una volta sola» ha invece ribattuto l’Intelligence americana, «poiché il software è alquanto automatizzato». Le persone che in quelle settimane sono state vicine alla talpa hanno affermato di non aver visto cambiamenti nella sua giornata: continuava a vivere la sua quotidianità, anzi svolgeva con diligenza e dedizione il suo lavoro, come tecnico informatico per la NSA «da bravo amministratore di sistema è stato responsabile per lo svolgimento di manutenzione della rete ordinaria. Così faceva backup dei sistemi informatici e spostamenti d’informazioni sui server locali, sebbene risiedesse alle Hawaii», aggiungono dei colleghi.
«Mentre le persone possono accedere ai singoli documenti relativi al loro lavoro specifico, non dovrebbe il sistema di sicurezza accorgersi se qualcuno scarica più di centinaia di file?» domanda ironicamente il senatore eletto Mark Kirk, facendosi portavoce del pensiero degli americani. «L’agenzia, infatti, dovrebbe avere il compito di mantenere la sicurezza informatica degli Stati Uniti contro hacker che sono in grado presumibilmente di utilizzare metodi molto più sofisticati di Snowden per entrare nei server e rubare documenti classificati». Gli alti funzionari dell NSA hanno risposto che, in conformità al decreto presidenziale emanato nel 2010, nei sistemi sono stati installati software di sicurezza aggiornati in grado di segnalare anche solo i tentativi di trafugare le informazioni. «Le Hawaii non presentano ancora aggiornato il programma di difesa, poiché non sono considerate stato a rischio attentati» aggiunge un funzionario dell’Intelligence, a parziale discolpa.
Mentre negli Stati Uniti infuriano polemiche sul caso Datagate, Snowden da Mosca dichiara «È ironico notare come i funzionari stiano dando molte, anzi, troppe informazioni ai giornalisti. Nel tentativo di screditare me, stanno svelando le chiavi dei loro sistemi di sicurezza».