Enrico Letta e Matteo Renzi, due leader per una sola poltrona; tante le ipotesi in caso di fiducia alle Camere e di verifica della stabilità di governo. Il premier dopo aver incontrato Napolitano al Quirinale potrebbe decidere di mettere sul piatto tutte le carte per uscire dalla situazione di blocco che accompagna l’esecutivo da mesi; vari allora gli scenari che si potrebbero aprire.
Napolitano invita Letta a proseguire con questo esecutivo
Questa l’ipotesi più plausibile, visto che il Presidente della Repubblica è sempre stato in prima linea nel promuovere il governo delle larghe intese di Letta, e quindi porvi fine segnerebbe un insuccesso politico di fatto per tutta quella linea che ha voluto una sua riconferma al Quirinale. Da non sottovalutare poi il peso di Alfano e del suo Ncd, nato da poco e interessato perciò a proseguire questa esperienza nell’Esecutivo per avere il tempo di consolidarsi, e non rischiare di uscire schiacciato da un eventuale rimpasto.
L’Esecutivo Letta passa dalla fiducia in Parlamento
Più complesso questo scenario, che vedrebbe una serie di variabili in gioco, a partire dal desiderio o meno di ricorrere alle urne da parte di Berlusconi, forte degli ultimi sondaggi e pronto, secondo alcune voci, ad andare al voto il più velocemente possibile anche con un Porcellum modificato, snellito dei punti ritenuti incostituzionali. La maggioranza, soprattutto al Senato, oggi è minima, e per di più i malumori legati alla proposta di abolizione di questa Camera potrebbero spingere molti ad affrettare il voto senza prima passare per le riforme istituzionali promesse.
Letta modifica la sua squadra di Governo inserendo esponenti di Forza Italia
Berlusconi ci ha messo la faccia e probabilmente anche molte delle sue ultime speranze politiche, sulla modifica della legge elettorale e sulle riforme concordate con Renzi. Per questo nonostante il voto oggi probabilmente lo favorirebbe, potrebbe decidere di tener fede all’accordo, e per facilitare le riforme in Parlamento tornare a far parte della maggioranza, magari inserendo alcuni dei suoi fedelissimi in qualche dicastero chiave.
Renzi prende il posto di Letta per avviare le riforme
Una possibilità suggestiva quest’ultima, di cui si è discusso a lungo in questi giorni, ma che pare la meno probabile per più di un motivo. Renzi si è dimostrato più volte furbo e capace di cogliere il momento più opportuno, e rischierebbe di bruciarsi qualora si imbarcasse nell’esperienza di governo, prendendosi gli oneri di un Esecutivo impopolare e che fino ad ora ha combinato poco. Sicuramente un suo avvicendamento con Letta permetterebbe il rientro dei berlusconiani in maggioranza, ma al tempo stesso comporterebbe una frattura all’interno del Pd, che in Parlamento è ancora in maggioranza composto da bersaniani, ostili alle politiche del neo segretario, che potrebbero non vedere di buon occhio lo “sgarbo” a Enrico Letta.
Difficile intravedere quale tra queste possibilità si concretizzerà nei prossimi giorni; sicuramente in qualche modo l’incontro tra Letta e Napolitano dovrà essere risolutivo, ne va della già scarsa credibilità della politica, e delle riforme necessarie affinché si esca dal baratro istituzionale degli ultimi anni.