“Dobbiamo cominciare a curare il paziente come curiamo la malattia” affermava il medico e attivista statunitense Patch Adams e nella XXII Giornata Mondiale del Malato si discute proprio di questo. Cure mediche sempre più adeguate, assistenza di qualità, condizione e psicologia del malato, questi i temi al centro del dibattito nella giornata dedicata alla protettrice dei sofferenti, la Vergine di Lourdes.
Riflettere sui bisogni che emergono quando la malattia colpisce è fondamentale al fine di migliorare la degenza dei pazienti, il loro stato psicologico e la conseguente ripresa. Lo sa il Vaticano, che promuove l’evento nella discrezione tipica di un giorno feriale, ma che fa sentire la sua eco attraverso la voce più forte, quella di Papa Francesco.
Il Santo Padre ha infatti benedetto l’evento con queste parole: “Affido questa XXII Giornata Mondiale del Malato all’intercessione di Maria, affinché aiuti le persone ammalate a vivere la propria sofferenza in comunione con Gesù Cristo, e sostenga coloro che se ne prendono cura. A tutti, malati, operatori sanitari e volontari, imparto di cuore la Benedizione Apostolica”.
Un’attenzione particolare al sostegno di coloro che si occupano dell’assistenza e che ogni giorno di immergono nel dolore, accompagnandolo ed alleviandolo attraverso un grande lavoro di cura e affettività.
La Giornata Mondiale del Malato, nonostante sia un evento di matrice cattolica, è dedicata e rivolta a tutta la popolazione, senza alcuna discriminazione religiosa.
Se è vero che il dolore unisce, dimostriamolo, dunque, in questa giornata, che ricorda quanto c’è da dare, ma che restituirà tanto altro.