A trentanove anni dalla caduta di Saigon la catena di fast food fondata da Ronald McDonald sbarca in Vietnam.
McDonald’s apre il suo primo ristorante in Vietnam proprio nella città, che ora si chiama Ho Chi Minh City, che segnò la decisiva sconfitta degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam.
La catena di fast food dalla grande “M” gialla non è il primo grande marchio made in USA ad aprire nel paese asiatico, sono presenti anche KFC (pollo fritto), Burger King, Pizza Hut e Starbucks.
L’invasione della ristorazione americana in Vietnam è iniziata solo nel 1997 e si è intensificata solo negli ultimi cinque anni, questo perché l’approccio geopolitico del Vietnam nei confronti degli USA è cambiato in funzione del rapporto di forza con l’ingombrante vicino cinese.
Stiamo parlando quindi di geopolitica più che di turismo e ristorazione, la dottrina del soft power statunitense torna a mostrarsi in tutta la sua efficacia, come a dire: dove non riuscì il napalm riuscirà il business.
Il Vietnam vive l’espansione del vicino cinese con grande preoccupazione, si può affermare che la Cina appare agli occhi del Vietnam come un bullo prepotente e minaccioso. La preoccupazione ha spinto la Repubblica Socialista del Vietnam a stringere un patto di cooperazione militare nel 2011 proprio con l’ex nemico americano.
La gestione dell’operazione vietnamita di McDonald’s è stata affidata a Henry Nguyen, genero del primo ministro Nguyen Tan Dung. Henry fuggì da Saigon proprio 39 anni fa, quando il paese finì definitivamente sotto il regime comunista guidato da Ho Chi Minh. Oggi torna nel suo paese di origine dopo due lauree di cui una alla Harvard University e una missione: aprire 100 store McDonald’s entro il 2024.
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