Acquistabili nelle boutique di nicchia o nei mercatini, i capi vintage, sia di marca che non, sono considerati delle vere e proprie opere d’ arte da indossare.
Per gli appassionati di moda seriali i negozi vintage sono come il Nirvana, il punto di riferimento e di gioia allo stesso tempo. Ogni capo va scovato, ed hanno tutti un prezzo incredibile.
Ma qual è la differenza tra vintage o capo usato?
Semplice, il vintage è un capo di tendenza, da abbinare con un outfit ad hoc ed è sempre di moda. Il capo usato non ha un’ anima, nè tanto meno vive di luce propria.
Tuttavia, imparare a comprare abiti vintage può anche essere difficile e, francamente, travolgente.
Un’importante figura nel campo del vintage è di certo Doris Raymond, proprietario della Mecca del vintage “The Way We Wore” a Los Angeles. In questo negozio si trovano dei veri e propri reperti come abiti di perline di qualità museale, abiti firmati Chanel o Hermes. Insomma un paradiso per tutti i fashion addicted.
Anche le star sui red carpet sfoggiano mise vintage, d’ altri tempi che riprendono vita. Un esempio? Lady Gaga, Rihanna e addirittura Dita Von Teese.
Ma come si fa a comprare un capo vintage? Ecco una guida anche per i meno esperti:
Innanzitutto bisogna sapere la differenza tra vintage e un semplice capo usato. Cos’è che caratterizza un abbigliamento vintage?
Raymond spiega: “È possibile trovare molti oggetti d’ epoca anche depositi nell’ armadio di casa perchè vintage denota qualcosa di speciale. Un articolo che è stato messo alla prova dal tempo ed ha dimostrato di essere sempre di moda; quindi il vintage deve avere un significato storico, o culturale, interessante di provenienza”
Delle chicche da segnare assolutamente: per un capo vintage fabbricato prima della metà degli anni ’60 sono delle cerniere in metallo, delle chiusure laterali a scatto, dei bordi seghettati (spesso conosciuto come cuciture pinked) e le etichette stampate in blu.
In secondo luogo conta il cambiamento di un capo durante gli anni. Anche l’ intimo, spesso e volentieri, lo si trova nei negozi vintage, per esempio corsetti del XX secolo che possono essere riutilizzati e che vanno tanto di moda per rimodellare la silhouette delle donne.
Raymond spiega che un determinato capo vintage non accompagnato da un indumento intimo adeguato potrebbe non avere lo stesso impatto.
Ancora, prosegue Raymond, bisogna conoscere la propria era e ciò che può andare di moda.
“In genere le epoche più facili per acquistare i capi vintage sono quelle più vicini alla nostra” dice l’esperto.
Veniamo ai costi.Un capo vintage di qualità, o un accessorio, può costare tanto quanto il nuovo, quindi perché qualcuno dovrebbe scegliere un capo vintage? Perché è fatto meglio. “Una regola generale? il “più vecchio” è la qualità in persona. Di solito c’è più lavoro manuale, più attenzione ai dettagli che portano ad una durata del capo maggiore che non si vede più molto nella moda contemporanea” spiega Raymond.
Per ultimo, non bisogna dimenticare il contesto e adattare al proprio stile e all’ occasione il capo prescelto.
Se ci si innamora di una mise vintage che non sembra adatta alla propria conformazione o all’ occasione Raymond spiega che non bisogna avere paura di investire i soldi in quel capo, perchè basterà un aggiustatina qua ed una là ed il gioco è fatto.
Insomma queste sono delle regole basilari per districarsi dalla fatica di capire cosa e come acquistare un capo vintage.
Ma la cosa fondamentale è averne almeno uno; il vintage ha addosso un marchio fondamentale: porta in vita i luoghi, le atmosfere passate, i profumi di posti sconosciuti e riesce e riprendere vita su di un altra persona rievocando tutto ciò, arricchendosi di nuove avventure. Il vintage non è solo moda, è pura arte.
Credit photo [twice shop vintage]