Postmodern Jukebox, il pop cambia genere ed entusiasma il web

Un pizzico di ironia, una veste aggiornata e sonorità jazz. Sono questi gli ingredienti che hanno reso vincente il progetto Postmodern Jukebox, diventati famosi sul web con le reinterpretazioni di noti brani pop.

L’idea è nata a Scott Bradlee, pianista e arrangiatore, che spinto dalla voglia di superare lo snobbismo che nutriva nei confronti della musica cosidetta commerciale ha deciso di provare a giocare con il contesto sonoro. Si è circondato di veri e propri professionisti della musica, intenzionati come lui a dare una nuova vita al pop. E così, dopo una prima prova generale, il sito dei Postmodern Jukebox ha cominciato ad essere sempre più cliccato, alla ricerca delle orginali versioni delle hit del momento. I video sono “fai da te”: la location è un appartamento, tutto è molto spartano e la scena è solo per gli strumenti

Da Timber di Pitbull e Ke$ha trasformata in una ballad anni 50 a Royals di Lorde interpetata con un velo di tristezza a ritmi rallentati, passando per gli One direction con Story of my life: sono tanti i brani che il gruppo si è cimentato a rivisitare. Milioni di views su youtube, ma accanto ai “mi piace” non mancano anche le critiche da parte di chi vede nel progetto una presa di posizione contro il pop. In realtà, l’ideatore dei Postmodern Jukebox si è difeso dicendo che c’è spazio anche per la musica più impegnata e seria.

D’altronde l’intento di Scott Bradlee non è demolire il genere pop ma anzi, allargare i confini creando un’universo musicale accessibile a tutti.

Postmoderno, ma anche irriverente e divertente lo stile essenziale della formazione americana a colpi di jukebox è destinato a lasciare il segno. Ecco il video di Wake me up di Avicii in una versione molto lontana da quella originale.

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Credit photo [youtube]

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