Per dimagrire basterebbe cominciare a sentire un po’ di freddo. Secondo quanto scoperto da alcuni ricercatori, i brividi di freddo contribuirebbero infatti alla perdita di peso.
Una ricerca rivela un nuovo metodo, decisamente “estremo”, di bruciare calorie senza affaticarsi troppo. “Abbiamo identificato due ormoni che vengono stimolati dal freddo che rilasciano brividi e bruciano le calorie”, affermato il leader della ricerca, il dottor Paul Lee dal Sydney Garvan Institute of Medical Research.
Secondo i suoi studi, rabbrividire rilascia un ormone che stimola il tessuto grasso a produrre calore, in modo che il corpo possa mantenere la sua temperatura interna. Questo ormone, l’irisina, viene prodotto anche dal muscolo durante l’esercizio fisico. I risultati dimostrano che l’atto di rabbrividire produce calorie, bruciando il grasso bruno e migliorando il metabolismo. Proprio come accade con un’ora di palestra.
Ma cos’è questo grasso bruno? I ricercatori hanno notato come questa specie di grasso, creduta presente solo nei bambini come protezione, ci sia anche negli adulti. É il grasso che permette di proteggere il corpo grazie alla creazione di energia.
Secondo gli studiosi sentire freddo e tremare consente di trasformare il grasso bianco, quello detto “di riserva” in bruno ovvero “da bruciare”. È stato scoperto che sono i brividi provocati dal freddo che producono l’ormone che favorisce questa trasformazione e consente di bruciare calorie.
Il freddo, quindi, può essere un buon alleato per chi vuol dimagrire. Non solo l’esposizione alle basse temperature può aiutare a perdere peso, ma permette all’organismo di rispondere meglio al cambiamento di temperatura.
La ricerca presenta inoltre una serie di indicazioni sugli stili di vita che andrebbero cambiati per combattere l’obesità. L’équipe, per la ricerca, ha coinvolto un gruppo di volontari, che si sono esposti a una temperatura molto bassa per diverse ore nell’arco della giornata; dopo i primi tremori, si sono sentiti sempre più “a proprio agio” andando a generare il calore necessario per combattere il freddo gelido, sintomo evidente dell’attivazione dei tessuti adiposi “bruni” e della correlativa perdita di peso. Dalle analisi del sangue dei volontari è emerso che le basse temperature fanno aumentare i livelli di irsina, un ormone che collabora con un fattore di crescita chiamato FGF21 che aiuta a trasformare il tessuto adiposo bianco in bruno. Il freddo dunque si conferma un alleato per perdere peso.
Insomma, i ricercatori sostengono che il solo rabbrividire mette in moto un meccanismo finalizzato a produrre calore, il che brucia il grasso e dà una sferzata al metabolismo. E questa teoria spiega anche perché quando si fa esercizio fisico si sente più caldo. E allora, concludono gli studiosi basterebbe forse abbassare un po’ la temperatura dei riscaldamenti domestici per ottenere un beneficio concreto, sia sul peso sia sulla bolletta.