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Categorie: News

4 cose che Letta dimostrerà andando a Sochi 2014

Published by
Matteo Sacchi

Enrico Letta parteciperà alla cerimonia inaugurale dei giochi olimpici invernali di Sochi 2014. Il premier ha infatti deciso di non seguire l’esempio di altri importanti capi di Stato, come la Merkel e David Cameron, che non presentandosi vogliono esprimere il dissenso verso la controversa macchina organizzativa che porta alla grande serata di inaugurazione. Dallo sterminio dei cani randagi fino alle intimidazioni contro gli omosessuali, i presupposti ci sarebbero tutti per disertare lo show, ma evidentemente c’è qualcosa che obbliga il premier ad andare.

In effetti, Enrico Letta vuole dimostrare qualcosa presenziando all’inaugurazione.

1) Dimostrerà che la Russia e l’Italia non sono ancora uscite dal periodo del lettone di Putin regalato a Berlusconi. Il Primo Ministro russo, infatti, ci tiene ancora per parti del corpo non meglio descrivibili, in primis per quanto riguarda le fonti energetiche; e si sa che quando i poteri forti incalzano l’Italia scodinzola.

2) Dimostrerà che per Roma 2024 qualcosa sta facendo. Infatti quale metodo migliore per aggiudicarsi le Olimpiadi estive se non quello di fare un bel sorriso e assecondare il comitato (lo stesso che deciderà la nomina di Roma) anche sulle fredde sponde del Mar Nero? Roma è a rischio e parte svantaggiata tra le candidature, ma saremmo pazzi ad impedire un altro bell’investimento di soldi pubblici. Certo, a pensarci bene, anche la Grecia la pensava così.

3) Con questa partecipazione Letta dimostrerà che, alla fin fine, l’Italia non è nella posizione per decidere la propria opinione sugli omosessuali. Da una parte ci sono le associazioni che denunciano una connivenza del premier con le politiche repressive russe, dall’altra c’è Letta stesso che annuncia di voler andare a Sochi proprio per difendere i diritti dei gay. Aspettiamo di vederlo mentre si aggira per il villaggio olimpico con lente di ingrandimento e taccuino in cui annotare i sospetti.

4) Dimostrerà che, ancora una volta, noi non siamo nessuno nel quadro internazionale, che per quieto vivere dobbiamo piegarci e assecondare. La Merkel e Cameron possono tranquillamente rifiutarsi, amministrano paesi importanti che hanno il lusso di potersi definire avanzati anche nel campo della diplomazia internazionale. Noi non possiamo.

Tanto alla fine lo show deve andare avanti, e le Olimpiadi nel bene e nel male si faranno. Magari anche a Roma, chissà.

Published by
Matteo Sacchi