Visita del Presidente Giorgio Napolitano a Strasburgo, dove si è recato per le celebrazioni in occasione del 30esimo anniversario dall’ approvazione del Parlamento europeo del progetto di Trattato costituzionale europeo di Altiero Spinelli. Questa mattina l’agenda di Napolitano prevede invece l’incontro con gli Eurodeputati italiani, di tutti gli schieramenti politici.
«Mai come oggi è stata messa in questione la prosecuzione del cammino intrapreso in Europa. Questo è invece oggi il contesto alla vigilia delle elezioni europee. La sfiducia risiede nel peggioramento delle condizioni di vita nella maggior parte dell’Ue e nell’Eurozona. Il dato emblematico è l’aumento della disoccupazione e l’impennata di quella giovanile, quindi appare naturale che il tema della svolta abbia assunto una principale importanza». Così Napolitano ha ribadito e “giustificato” l’euroscetticismo e i vari moviventi antieuropeisti che si fanno sempre più forti in tutti gli Stati dell’Unione. Auspicandosi anche che terminino le politiche di austerity che, seppur necessarie per un periodo per mettere i conti in ordine, hanno portato anche ad una forte ostilità nei confronti proprio dell’ Unione e che ci sia un maggiore coinvolgimento di tutti i cittadini nelle scelte dell’Europa.
Aggiunge ancora Napolitano che è necessario “vincere dure battaglie politiche contro egoismi e meschinità nazionali, ristrettezze di vedute, calcoli di esperienza e conservatorismi anacronostici, quotidianamente riscontrabili nelle classi dirigenti nazionali” e “bisognerà giungere, come chiede il Parlamento e come prevede il Fiscal Compact, a collocare la governance dell’unione monetaria dentro un quadro istituzionale dell’unione.”
Un forte applauso ha interrotto il suo discorso quando Napolitano ha però sottolineato che dopo i grandi sacrifici fatti da tutti, Italia compresa, e considerando le basi solide della sotituzione europea, non si torna indietro.
E dopo le frasi e i modi di fare di Berlusconi e dei grillini, questa volta è toccato agli eurodeputati della Lega Salvini, Borghezio e Bizzotto contestare con toni tanto energici quanto decisamente non idonei al luogo dove si trovavano, Napolitano e l’ Unione Europea. Hanno innalzato manifesti con le scritte “No euro”, “Euro kills”, “Non è il mio presidente”. Salvini ha poi dichiarato anche che «Napolitano è senza vergogna, chi ancora difende questo euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro follie» Lunghi fischi hanno “seppellito” le contestazioni dei leghisti e dopo un lungo e caloroso applauso ha accolto la ripresa del discorso del presidente italiano. Ora i tre eurodeputati rischiano, come previsto dal regolamento del Parlamento europeo, provvedimenti quali l’ammonizione, la sospensione del mandato o dell’indennità di soggiorno.
Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha deplorato il comportamento dei leghisti e sottolineato invece i lunghi applausi che l’emiciclo ha riservato a Napolitano. Non solo. Anche un cerimoniale non proprio usuale ha acconto Napolitano a Strasburgo con l’alzabandiera dei vessilli italiano ed europeo, mentre la banda suona l’Inno di Mameli e l’Inno alla Gioia di Beethoven. Tributo, questo, a un Presidente che è una delle voci più alte e convinte dell’europeismo. Napolitano ha infatti più volte richiamato l’importanza di un’armonizzazione degli sforzi comunitari per vincere la crisi sociale ed economica, contro le spinte disgreganti dei populismi e degli estremismi nazionalistici.