Sochi 2014 e il “pacchetto completo” per i turisti

La data dell’inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 è sempre più vicina e intanto cresce anche la preoccupazione per un possibile attacco terroristico. La sicurezza rappresenta una priorità assoluta in questo momento al fine di salvaguardare non solo i 6.000 atleti provenienti da 85 paesi, ma anche le ondate turistiche e la folla di spettatori in arrivo nei prossimi giorni.

Con il materializzarsi delle minacce da parte dei militanti caucasici, è in atto il continuo controllo di tutti gli edfici della zona. Sono state attuate infatti tutte le possibili misure di sicurezza, che vedono coinvolti circa 40.000 esponenti delle forze dell’ordine, navi da guerra e agenti delle unità speciali che blinderanno l’intera zona.

La preoccupazione per un attacco terroristico non rappresenta di certo una novità sia per quanto riguardo l’ambito olimpionico in particolare, che un qualsiasi evento sportivo. D’altra parte però i recenti attentati a Volgograd, che hanno visto la morte di più di 30 persone, rendono Sochi particolarmente vulnerabile in questo momento.

Ma in che modo e in quale misura l’allerta diffusa dal U.S. State Department travel alert sta condizionando l’affluenza dei turisti e dei media?

Dal punto di vista turistico, le Olimpiadi sembrano offrire un pacchetto completo di consigli e norme di sicurezza adatti a una vera spia, piuttosto che a un semplice appassionato di sport. Il dipartimento degli Stati Uniti consiglia infatti di evitare la comunicazione delle informazioni personali, se non strettamente necessario, quindi qualsiasi tipo di conversazione che renda vulnerabili i dati del singolo. Per quanto riguarda i dispostivi mobili, è preferibile non solo mantenere il Wi-Fi spento, ma anche non connettersi alla rete pubblica locale e rimuovere la batteria del proprio dispositivo se non in uso.

Sembra che nelle ultime settimane anche i giornali inglesi e canadesi stiano rilasciando consigli alla popolazione, carichi da una parte di una evidente paranoia, ma anche di una necessaria precauzione.

I possibili attacchi non sembrano però influenzare in maniera eccessiva e diretta la partecipazione all’evento. Una piccola percentuale dei turisti già in possesso dei biglietti ha scelto di rinunciare all’evento, non volendo esporre se stessi e le proprie famiglie a una possibile situazione di pericolo. La stragrande maggioranza invece dichiara di esserne a conoscenza, ma di partire con l’intenzione di prestare grande attenzione, tenendo gli occhi bene aperti durante la propria permanenza.

I numerosi giornalisti inviati da tutto il mondo dichiarano di essere preoccupati per la loro sicurezza, ma di riporre allo stesso tempo grande fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine.

Il clima attorno al grande evento è molto caldo e la costante preoccupazione in vista dell’inaugurazione potrebbe influenzare le prestazioni degli sportivi. Gli allenatori spingono gli atleti a combattere con la paura per non perdere di vista l’obiettivo principale: quello di partecipare in primis, gareggiare e vincere per se stessi e per il proprio paese.

La speranza che persiste è che le persone incaricate garantiscano la sicurezza degli atleti e di tutte le persone coinvolte nel grande evento. Il presidente russo Vladimir Putin ha ripetuto più volte che gli ospiti delle Olimpiadi “non hanno nulla da temere” e che il cosiddetto “anello d’acciaio” stringerà la località russa garantendone la piena sicurezza.

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