Derek Ridgers, il fotografo dei volti punk e fetish

Dovunque accadesse qualcosa di interessante nella Londra degli anni Ottanta, lì c’era anche la macchina fotografica dell’inglese Derek Ridgers. “78-87 London Youth“, edito da Damiani e pubblicato nel Dicembre 2013, raccoglie una straordinaria serie di scatti realizzati tra il 1978 e il 1987, nelle strade, nei club, negli scantinati e nei bar di Londra, dei i soggetti più amati dal fotografo: i giovani della scena punk e fetish pronti per il clubbing.

Derek Ridgers nasce come artista grafico alla Ealing School of Art di Londra , 1967-1971, dove uno dei suoi compagni era Freddie Mercury. Fin dai suoi esordi nel 1971, Ridgers ha manifestato il bisogno di documentare la scena sociale che lo circondava. Ben presto, anche per questa ragione, ha attirato su di se l’interesse delle istituzioni culturali quali la ICA di Londra, delle etichette discografiche e di riviste di tendenza come NME e The Face.

Derek Ridgers ha una carriera più che trentennale e non stupisce perciò che abbia fotografato quasi tutte le icone legate al mondo della musica, del cinema, della club culture e della street culture: James Brown, i Ramones, le Spice Girls, da Clint Eastwood a Johnny Depp. Allo stesso modo sono stati immortalati dal suo obiettivo politici (Tony Blair), gangster (‘Mad’ Frankie Fraser), artisti (Julian Schnabel), scrittori (Martin Amis), stilisti (Vivienne Westwood) e sportivi (Tiger Woods).

Fin dagli anni settanta i suoi lavori sono stati esposti in prestigiose sedi internazionali come l’Institute of Contemporary Arts, il Museum of Modern Art, National Portrait Gallery, la Tate Modern, la Tate Britain, il Museum of London, la Britart Gallery, Selfridges e il Victoria and Albert Museum.

Quando eravamo giovani: Club e Ritratti di Strada 1978 – 1987” raccoglie 120 ritratti di giovani skinhead, punk e new romantics dagli anni settanta fino alla fine degli anni ottanta, di cui molti, come Boy George, Steve Strano e Spandau Ballet, sono stati fotografati mentre erano ancora sconosciuti.

Delle fotografie di Ridgers di questo periodo, lo scrittore e fotografo inglese Val Williams ha scritto: “Egli ha prodotto migliaia di fotografie straordinarie di persone straordinarie, gli esseri transitori che si muovono attraverso un paesaggio urbano, sperimentatori, anime sgargianti la cui più grande paura era di essere ordinarie. Ma era la normalità, che intravide in questi personaggi in costume che rendeva le sue fotografie così potenti. I suoi soggetti conoscevano le regole della fotografia, sapevano di non sorridere o gesticolare, avevano il desiderio di celebrità. La fotografia di Ridgers ha catturato la natura transitoria della cultura, uno sguardo fugace di quello che arriva, passa e se n’é andato”.

Sullo sfondo di una Londra in rapida evoluzione, urbana, politica ed economica, le fotografie di Ridgers mostrano un decennio di storia sociale e culturale che ha cambiato il modo in cui abbiamo pensato alla musica, moda e consumi. E’ stato il decennio del fatto a mano e su misura, di Oxfam shopping, della trasgressiva sessualità, degli eccessi, largo successo e fallimento. I suoi ritratti degli skinheads, delle figure stravaganti ed esotiche del post-punk, New Romantic, sono un documento sociale notevole e fragile, la testimonianza di una cultura giovanile eccessiva e incredibilmente inventiva.

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