L’oratorio come punto di riferimento, il gioco come strumento per allontanare giovani disagiati dai rischi della strada e della criminalità ma anche per aggregare tantissimi ragazzi vogliosi di divertirsi. Questo è stato il pensiero che ha caratterizzato la vita di San Giovanni Bosco la cui idea ha completamente rivoluzionato la storia e la cultura popolare dei giovani fino ad un decennio fa.
Il sacerdote piemontese si occupò della gioventù torinese che viveva in povertà, una volta raggiunto un buon numero creò appunto l’oratorio. Non solo luogo per giocare ma anche per dare un metodo educativo che la società non era riuscita a dare ai ragazzi. Don Bosco si prefiggeva di formare degli “onesti cittadini e dei buoni cristiani”, la sua attività ispirata dall’autentica carità cristiana ha raggiunto tutto il mondo arrivando anche nei paesi di tradizione non cristiana. Riuscì addirittura a costituire nella struttura delle scuole professionali per garantire un futuro dignitoso ai suoi “ospiti”.
Fondando l’ordine dei Salesiani, Don Bosco ha fatto sì che la tradizione si perpetuasse negli anni a venire, così migliaia di giovani hanno popolato gli oratori italiani fino a qualche anno fa. Molti di questi giovani sono diventati grandi atleti, possiamo citare il commissario tecnico della nazionale Cesare Prandelli che ha vissuto la sua infanzia nel centro del suo paese natale, Orzinuovi. Altri nomi illustri come il compianto Giacinto Facchetti, nativo di Treviglio, Demetrio Albertini, Francesco Toldo ed i due fratelli Giuseppe e Franco Baresi.
Purtroppo ai giorni nostri, si è perso molto lo spirito dell’oratorio anche a causa delle altre distrazioni proposte dalla società ai nostri ragazzi. Sopravvivono ancora alcuni centri storici che garantiscono l’educazione abbinata al gioco ai nostri fanciulli. E chissà se un giorno gli oratori si ripopoleranno come un tempo, tra giochi all’aperto, rumori di stecche di calciobalilla e palloni che rotolano inesorabilmente in porta….se solo si potesse tornare ragazzi!
Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società (Don Bosco)